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Diritti TV e fondi, stallo totale: il Napoli non vuole cedere la governance all’esterno

De Laurentiis (Getty Images)

Ennesima Assemblea ed ennesimo rinvio. E, nel frattempo, passano le settimane. Così, la Serie A, oltre che spaccata, resta paralizzata. Tutto come previsto, dunque, anche la riunione di ieri si è risolta con un nulla di fatto. Ci si riproverà...

Domenico D'Ausilio

Ennesima Assemblea ed ennesimo rinvio. E, nel frattempo, passano le settimane. Così, la Serie A, oltre che spaccata, resta paralizzata. Tutto come previsto, dunque, anche la riunione di ieri si è risolta con un nulla di fatto. Ci si riproverà con ogni probabilità venerdì prossimo. Volendo individuare una novità, ora il fronte più caldo è quello dei fondi. Anche perché senza una decisione definitiva su questo tema, non verrà fatta alcuna scelta sui diritti TV, approfittando del fatto che le offerte di DAZN e Sky hanno validità fino al 29 marzo. Ad ogni modo, una votazione c’è stata e ha confermato le posizioni della scorsa settimana. Gli stessi 11 club, infatti, hanno dato la preferenza a DAZN e gli stessi altri 9 si sono astenuti. Stallo, totale insomma. Lo riporta l'edizione odierna del Corriere dello Sport.

Diritti TV e fondi, stallo totale

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Peraltro, era previsto anche un intervento della cordata CVC-Advent-FSI. Invece, i fondi si sono limitati ad inviare una lettera, recapitata a mezzogiorno e letta da De Siervo a tutti i club collegati. Il documento non fa altro che ribadire l’interesse per la partnership nella creazione di una media-company della seria, con acquisto di una quota del 10% in cambio di 1,7 miliardi. Viene specificato però che un nuovo term-sheet aggiornato verrà presentato, appunto, la prossima settimana. Rispetto al lavoro svolto nei mesi scorsi non sono previste modifiche sostanziali, in particolare nei termini economici, ma dovrebbero essere affinati alcuni aspetti specifici. E’ tutto da capire, comunque, se la situazione si possa effettivamente sbloccare, tenuto conto che c’è una “coalizione” di 7 club, composta da Juventus, Inter (pensano alla Superlega), Lazio, Napoli (non vogliono cedere la governance all’esterno), più Atalanta, Verona e Fiorentina, che ha alzato lo sbarramento ai fondi.