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Dimissioni Sinatti, il team scudetto perde pezzi: “diaspora senza precedenti”

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Spalletti, Giuntoli, Formisano e ora il preparatore atletico delle cinque qualificazioni Champions e delle splendide ere Sarri-Spalletti
Emanuela Castelli
Emanuela Castelli Giornalista 

Sinatti ha rassegnato le dimissioni al Napoli, che sta provando a convincerlo a restare. Il team del tricolore perde pezzi: dopo Spalletti e Giuntoli, va via anche il preparatore atletico delle cinque qualificazioni in Champions e delle magnifiche ere Sarri e Spalletti. Il Mattino la definisce una "diaspora senza precedenti", difficilmente immaginabile quando gli azzurri hanno conquistato, ad Udine, il terzo tricolore della storia del club.

Anche Sinatti lascia il Napoli: il club è in piena rivoluzione

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Ecco quanto, dell'analisi del noto quotidiano partenopeo, evidenziato dalla nostra redazione: "È caduto un muro e si sta aprendo un nuovo mondo. Un anno dopo, tutto è diverso. L'ambiente, ma anche le facce. Di quel team delle meraviglie, ora, non c'è quasi più nessuno. In un colpo è finita pure un'altra piccola era, quella di Sinatti, cinque stagioni e cinque qualificazioni in Champions (scudetto incluso), il preparatore atletico dell'età dell'oro, quella di Sarri e poi quella di Spalletti. Anche lui ha chiesto di andare via: dopo Spalletti (e il suo staff), il direttore sportivo Giuntoli e il direttore marketing Formisano. Una diaspora senza precedenti (...)


Non poteva accettare il ruolo di vice di Paolo Rongoni. Lui, il ragazzo che ha fatto volare gli azzurri nell'anno del tricolore, che mette al petto (con il medico Canonico) il record dei pochi infortuni muscolari, quando ha capito che la gerarchia era esattamente quella definita dalla logica (se un allenatore nuovo porta un preparatore atletico nuovo, ovvio che sia lui il capo) ha chiamato l'ad Chiavelli e ha chiesto di non partire per il ritiro (...) In queste ore c'è il pressing della società che vorrebbe che Sinatti cambiasse idea. Poteva restare per godersi un altro anno di contratto. Ma ha detto di no. E così il toscano non ha preso l'aereo per Verona e non è partito per il Trentino".