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rassegna

Capitan Di Lorenzo è tornato a ruggire: il segreto della rinascita del terzino

Sara Ghezzi
L'azzurro è tornato ai suoi altissimi livelli

Giovanni Di Lorenzo ha vissuto un'estate particolare che si è definitivamente lasciato alle spalle insieme alla delusione della scorsa stagione. Il capitano azzurro è tornato ad essere decisivo in fase difensiva e d'attacco anche grazie ad due giocatori. Lo sottolinea l'edizione odierna de Il Mattino. A seguire un estratto dell'articolo.

Capitan Di Lorenzo è tornato a ruggire: il segreto della rinascita del terzino

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"Non più gli soltanto gli «strappi» esclusivamente sulla corsia di destra, ma gli inserimenti, le solite sovrapposizioni ed i tagli per vie centrali che hanno già portato in dote un bel bottino (tra gol ed assist) oltre a garantire una buona copertura in fase difensiva (ottima l'intesa con Rrahmani e Buongiorno). E se il suo primo gol - che è coinciso anche con la prima rete del Napoli - poteva sembrare ai meno attenti solo una casualità ci ha pensato tutto il resto a far capire che invece era tutto studiato a tavolino da uno stratega come Conte che vuole il il suo cursore sulla fascia è sempre nel vivo dell'azione. E questo a prescindere dall'atteggiamento tattico. Tutto si è consumato sia quando Conte aveva varato la difesa a tre (a inizio stagione), cucendo per il suo capitano il vestito di braccetto destro con licenza di offendere; sia quando si è tornati a quattro, lasciando le briglie sciolte a Di Lorenzo con le specifiche coordinate di inserirsi sistematicamente in fase offensiva. Detto, fatto. Non solista. La duttilità tattica è stata un valore aggiunto per il giocatore anche in Nazionale dove ha ritrovato Spalletti che - paradossalmente - ha cambiato pelle agli azzurri giocando a «tre». Poco importa. Di Lorenzo ha risposto presente, confermando il suo momento magico. E se c'è un dio del calcio che lancia dei segnali premonitori, il fatto che il capitano ha segnato la sua prima doppietta in Nazionale ad Udine dove il Napoli si è laureato campione d'Italia può essere interpretato come un buon auspicio. Dall'inizio alla fine, anzi no: il viaggio è appena cominciato e c'è sempre il capitano sulla tella della nave azzurra..."