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Di Lorenzo: “Scudetto o Champions? Ce la giocheremo per entrambi. Su Garcia e Spalletti…”

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Il capitano azzurro ha rilasciato un'intervista ai microfoni del Corriere dello Sport in cui ha affrontato diverse tematiche
Enrico Esposito

Il capitano del Napoli Giovanni Di Lorenzo ha rilasciato un'intervista ai microfoni del Corriere dello Sport in cui ha toccato diversi temi che riguardano sia la stagione che sta per iniziare che quella trascorsa e conclusa trionfalmente con lo Scudetto.

Le parole di Di Lorenzo

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"Ovviamente tutto si azzera, ma sappiamo che chi ha lo scudetto al petto viene considerato la squadra favorita. E forse è giusto così. Il mercato è aperto, le altre si rinforzeranno, i giochini dei pronostici non mi appassionano e non li faccio, ma noi siamo quelli di due mesi fa: abbiamo fame, sapremo resettare ciò ch’è stato e calarci nella nuova dimensione. Abbiamo festeggiato il giusto e però adesso si ricomincia. Vorrei rigiocare la partita con il Milan, l’andata o il ritorno di Champions, o semmai tutte e due. Le decisero gli episodi, i dettagli, il caso, anche il momento. Ma fu una delusione. E lo dico con il rispetto che si deve ad un’avversaria di assoluto valore. Io quasi trentenne? Ma per la vecchiaia c’è tempo e il ruolo si è evoluto. Sono entrato in una parte inedita, con l’aiuto di Spalletti al quale devo tanto, perché mi ha aperto un mondo, ha fatto di me altro. Ho sempre avuto un gran rapporto con i tecnici ed è così pure con Garcia, con il quale l’intesa è scattata immediata".


Sul ruolo di capitano e gli obiettivi stagionali: "La fascia che è appartenuta a Diego è sul mio braccio. Rappresento compagni semplicemente favolosi e ne sono fiero: di più non potrei chiedere. Terzo Scudetto? Ho capito che avremo vinto lo Scudetto dopo il 2-1 con la Roma al Maradona, vinta in prossimità del 90’. Potevamo accontentarci, fare di calcolo, invece abbiamo voluto quei tre punti e ci siamo ritrovati con l’Inter a tredici. Non erano tantissimi, non erano pochissimi, anche se eravamo alla fine di gennaio. Ma quella sera ci siamo impadroniti del nostro destino, abbiamo scavato un fosso dalla seconda e soprattutto abbiamo lanciato un messaggio pure a noi stessi. Non è un caso se poi il distacco si è ingigantito. Campionato o Champions? ...magari non tutti e due? La nostra garanzia è la mentalità, un patrimonio che ci portiamo appresso e che ingigantisce la qualità del gruppo. E allora, confermo: tutti e due. Ce le andremo a giocare, poi si vedrà. E poi, gli effetti di questo trionfo sono qua: Dimaro e Castel di Sangro prese d’assedio; l’allegria dei nostri tifosi che ci coprono del loro amore. Una cosa posso garantirla: di vincere nessuno si è mai stancato, men che meno noi".