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Di Lorenzo, dagli incubi estivi alla rinascita: c’entrano i suoi due “padri” calcistici

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Dalla Rosea
Emanuela Castelli
Emanuela Castelli Giornalista 

Evidente e sotto gli occhi di ogni osservatore è la rinascita di capitan Di Lorenzo, dopo la terribile stagione passata e l'estate che l'ha visto protagonista di un desiderio di fuga da Napoli mai rinnegato.

Di Lorenzo, la rinascita

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Ne parla oggi la Gazzetta dello Sport, ecco quanto evidenziato dalla nostra redazione:

"Gli incubi sono finiti, gli errori consumati, e Di Lorenzo che immaginava di essere Batistuta da ragazzino, sì, ogni tanto, può anche tornare ad indossare il vecchio sogno d’essere un attaccante. Tanto sia nel Napoli che in Nazionale si aspettano che appaia sulla destra da uomo in più, inatteso, e con i piedi buoni per dribblare in area che per tirare in porta. Di Lorenzo c’è. In aggiunta. Sia per Spalletti che per Conte. Perché adesso ha modificato la sua condizione psichica, tornando ad essere forte, senza cattivi pensieri, senza ossessioni di fuga né da vittima di fughe. Ha rafforzato i suoi principi di gioco, ripreso fiducia, e poi ha soppalcato andando a segnare, sublimando le proprie attitudini. L’estate del suo sconforto ha lasciato il passo all’autunno della coordinazione totale, dopo una stagione passata a inseguire avversari senza raggiungerli o ad aspettarli col fiatone subendo imboscate calcistiche. Ma due padri e una città l’hanno riportato a casa, e lui li sta ripagando. Spalletti lo aveva tenuto in campo quando in campo era meglio che non ci fosse, e Conte da visionario pragmatico lo aveva rivisto padrone della fascia destra e capitano non più in fuga da Napoli, ma radicato con più forza, innestato in una squadra in costruzione che comincia a parlare un nuovo linguaggio calcistico. Di Lorenzo si è sforzato e lasciato forzare, ha diviso le colpe, ripartito gli errori, e ritrovato la forma migliore, tornando ad essere astuto, dinamico, generoso".