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rassegna

La malanotte del Napoli, stadio non renda irrespirabile l’aria in una città in festa

Emanuela Castelli

Le due facce di un ambiente che potrebbe distruggere quanto di importante e bello fatto finora: che non si inquini l'aria

Il Napoli ha perso con punteggio largo con il Milan di Pioli: 0-4, il risultato finale, al termine di un match dove gli azzurri sono apparsi svagati, lenti, precipitosi, imprecisi. Un risultato che l'ambiente non si aspettava, ma che pareva preannunciato dal clima che si andava sviluppando in città: le curve avevano annunciato che non avrebbero tifato al Maradona, ma solo prima e dopo il match. Ci si aspettava un clima surreale, ma non quanto visto realmente in campo e sugli spalti: quello è sembrato davvero inimmaginabile.

Napoli crollo con il Milan

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Ne parla oggi il Mattino, ecco quanto evidenziato da CalcioNapoli1926: "Una partitaccia, di quelle che da tempo non si vedevano al Maradona. Spiegabile con un atteggiamento di squadra sbagliato, più che con errori individuali, anche se la difesa era completamente allo sbando. Gettare la croce sul singolo - Simeone, sostituto di Osimhen - è sbagliato anche perché il Cholito non ha avuto palloni giocabili e il vero primo tiro è stato quello di Rui (sì, Rui) sullo 0-2, quando ancora c'era la possibilità di riaprire questo confronto che è apparso impari ma non nel senso che la classifica avrebbe lasciato immaginare. La squadra che è andata improvvisamente in tilt merita un'approfondita riflessione da parte del suo allenatore. È da escludere che possa esservi stato l'effetto della festa anticipata della città. Si sono piuttosto visti giocatori appannati sul piano fisico. La colpa è soltanto dei viaggi per gli impegni delle nazionali, peraltro sostenuti anche dagli avversari? (...) Le brutte scene, ieri sera, non hanno riguardato soltanto il campo, con il Napoli mortificato dal Milan. In Curva B vi sono stati scontri tra gruppi ultrà perché c'era chi voleva il silenzio e chi spingeva per contestare De Laurentiis. I cori contro il presidente che sta portando il terzo scudetto a Napoli con Spalletti e i suoi uomini sono stati coperti nel primo tempo dai fischi degli altri settori. Dopo il quarto gol del Milan, la contestazione verso il proprietario del club è diventata fortissima: tutto il veleno che le curve hanno dentro, non aspettavano altro che questo momento per attaccare con violenza. Facciamo attenzione. Non si renda irrespirabile l'aria allo stadio e in una città che è carica di entusiasmo e non vede l'ora di festeggiare con i suoi eroi. La strada non diventerà in salita, a prescindere da questa mortificante sconfitta, soltanto se l'ambiente farà la sua parte".