Nemmeno il presidente di Confindustria è riuscito a mettere d’accordo i 20 litiganti della massima serie. E quando Aurelio De Laurentiis, prima di votare per la presidenza della Lega Serie A, è passato al banchetto delle penne prelevandone una, gli altri club hanno capito che il nome di Carlo Bonomi sarebbe stato esposto a una pubblica gogna. Nessun altro aveva preso la biro: l’accordo infatti era di votare scheda bianca per evitare di esporre il capo degli industriali, visto che alle elezioni per la presidenza era arrivato senza i 14 voti necessari. Lo riporta l'edizione odierna di Repubblica.
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De Laurentiis, unico a votare Bonomi per presidenza Lega Serie A: la strategia
La strategia del presidente del Napoli
De Laurentiis, unico a votare Bonomi per presidenza Lega Serie A
Ma il patron del Napoli, che con Lotito guida l’opposizione, ha comunque votato quel nome: un modo per provare a “bruciarlo”. Su Bonomi avevano puntato forte Marotta e Scaroni, i vertici di Inter e Milan. Su di lui si era consolidato un fronte di maggioranza, con Atalanta, Roma, Torino, Bologna, Sassuolo, Cagliari, più qualche altro club che voleva prima di tutto capire che numeri avesse, nonostante fosse in vacanza all’estero. A quel punto hanno capito che dei 14 voti necessari ne aveva solo 12, forse 13: il cartello delle proprietà americane infatti ha comunicato che tre di loro volevano più tempo per valutarlo: Genoa, in realtà contrario, Venezia e Spezia.
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