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De Laurentiis-Spalletti, la festa evidenzia la sottile distanza tra i due: l’analisi
De Laurentiis e Spalletti, due uomini che hanno costruito il successo di un Napoli in cui davvero in pochi credevano la scorsa estate. Uomini diversi, con una cultura ed un carattere quasi opposti: l'uno - il patron - avvezzo allo spettacolo, ai colpi di teatro; l'altro - il tecnico - riservato, discreto, incline alla solitudine. L'allenatore dopo il giro di campo è corso negli spogliatoi, a godersi la gioia da solo, nel ventre del Maradona fu San Paolo. L'altro è rientrato in tribuna, dai suoi amici e parenti, dai suoi numerosi ospiti per festeggiare un traguardo storico, per il quale ha speso 19 anni di lavoro.
Ne parla oggi il Corriere della Sera, ecco quanto evidenziato dalla nostra redazione: "Vive le emozioni in maniera intima, l’allenatore. Quando la partita finisce, dopo mezzo giro di campo con i calciatori sceglie di rientrare nello spogliatoio: uno sguardo agli spalti, gli applausi e poi dritto nel tunnel. De Laurentiis non lascia la tribuna e festeggia con i suoi ospiti. C’è sempre una sottile distanza tra i due, nei fatti, nelle parole e anche negli sguardi (...) De Laurentiis, felice oltre l’inverosimile, raccoglie i complimenti e distribuisce strette di mano. «Questo è uno scudetto che va dedicato ai tifosi», dice alla fine sul palco della festa. E mette in atto la strategia sul futuro. Davanti a sessantamila spettatori invita il direttore sportivo Giuntoli. «Cristiano — gli dice — dobbiamo metterci al lavoro, il ciclo continua». Il d.s., prossimo all’addio, non raccoglie. Si rivolge al pubblico, la sensazione è quella dei saluti finali: «Grazie al Napoli, all’a.d. Chiavelli che otto anni fa mi hanno dato questa possibilità. Non preoccupatevi, il Napoli finché c’è Aurelio resterà grande»
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