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La commozione di De Laurentiis è sincera: le battaglie dietro le sue lacrime

de laurentiis
Il patron azzurro ha mostrato un lato inedito che ha sorpreso tutti
Sara Ghezzi

Il mondo è diventato ormai così poco sincero da sospettare di ogni azione e di ogni emozione. Ieri per la prima volta De Laurentiis ha mostrato il suo lato più umano, una commozione inedita che lo ho lasciato senza voce. Una commozione che, come sottolinea l'edizione odierna de Il Corriere del Mezzogiorno, nasconde tante battaglie portate avanti in questi vent'anni alla guida del Napoli che spesso lo hanno visto navigare con lo sfavore del vento. A seguire un estratto dell'articolo.

La commozione di De Laurentiis è sincera: le battaglie dietro le sue lacrime

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"E quindi che tipo di lacrime erano quelle di ieri? Dando per scontato il colpo di teatro del pianto e la novità di un testo scritto e letto parola per parola, uno si chiede che cosa volesse davvero dire quando ha parlato di comportamenti predatori cui la società ha resistito. Il contesto lascia intendere che si riferisse al recentissimo caso Osimhen, dove di condotte predatorie non si è fatta l’economia, o di altri traditori. Ma onestamente, se la commozione va presa sul serio e noi così facciamo, sembra esserci qualcosa in più.


Ragioniamo: nel discorso c’è stata una forte rivendicazione del modello economico a gestione familiare, con critiche ai fondi e agli altri club italiani a suo parere assenteisti. Se era una frecciata sulle condizioni debitorie di alcune illustri avversarie, era troppo implicita per essere immediatamente colta. Ma nel merito l’affermazione avrebbe molto senso. Potrebbe anche aver giocato un ruolo la tensione dei giorni di mercato, nei quali il Napoli ha obiettivamente lanciato il cuore oltre l’ostacolo, spendendo la cifra che ha speso e subendo qualche commento a effetto.

Qui invece c’è anche la parte migliore dell’uomo: dopo un anno nel quale egli stesso non si è risparmiato nessun errore — gestionale, comunicativo e tecnico —, un anno che ha fatto pensare a noi e altri al pericolo di un declino personale, eccolo che lui cambia di centottanta gradi il senso del proprio agire e mette sul mercato una cifra mai investita, ma facendolo nell’ambito di una logica aziendale e gestionale che non fa una piega.

Tornando alle lacrime, questo anziano cronista deve confessare un antico sospetto: che gli pare quasi incredibile che il Napoli sia riuscito in questi anni a evitare le trappole e le minacce che il tessuto sociale napoletano riserva a qualsiasi imprenditore. Ci pare francamente impossibile che non siano arrivate pressioni, intimidazioni, richieste. A volte, in certi fatti di piazza legati al calcio, è sembrato vederne qualche riflesso. Ma ci fermiamo qui, perché non abbiamo niente in mano se non i nostri sospetti. Il dato è che il Napoli ha resistito a tutto questo e ciò torna a ulteriore merito di chi lo dirige. Ci resta il pensiero che quella commozione sui predatori potesse essere legata forse a questo genere di battaglie".