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L'edizione odierna del Corriere dello Sport commenta la decisione di Aurelio De Laurentiis di non fare il punto della situazione con i tifosi del Napoli entro il 12 agosto, come aveva promesso.
"Aurelio De Laurentiis osserva e tace, ha evitato il 12 agosto di dire la sua, si è tenuto per sé le proprie riflessioni, ci ha messo la firma, dunque anche la faccia, cooptando per un bel po’ tutte le funzioni del presidente-manager: Mauro Meluso, il direttore sportivo, è arrivato tardi, il 13 luglio, e con garbo si è introdotto in un sistema nuovo e in un progetto per alcuni versi già avviato ma ora assorbito. De Laurentiis ha avocato a sé le responsabilità e le ha governate in un silenzio che sembra una protezione, in attesa che arrivino le scadenze, quella del primo settembre ad esempio: fece più o meno così dodici mesi fa, quando andarono via Insigne, Koulibaly, Mertens e compagnia; ha scelto lo stesso atteggiamento, ignorando le legittime fibrillazioni ambientali ispirate dalla diaspora o da turbamenti che si avvertono nell'aria".
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