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De Laurentiis, le accuse di falso in bilancio si aggravano: il Napoli rischia gravi ripercussioni

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Un buongiorno non dei migliori per l'ambientepartenopeo
Alex Iozzi

Non è ancora stata detta la parola "fine" al calvario che Aurelio De Laurentiis, presidente della Società Sportiva Calcio Napoli, da molteplici mesi, sta attraverso a causa dell'indagine avviata dalla Procura romana secondo cui il patron azzurro avrebbe falsificato i bilanci in merito ad alcune operazioni di mercato compiute durante la finestre estive a cavallo tra l'annata 2019 e la 2020. Anzi, la situazione sembra starsi soltanto aggravando: dopo l'affare Osimhen (acquistato dal Lille), è stato contestato anche quello che vede come protagonista Kostas Manolas, difensore centrale greco prelevato dalla compagine azzurra da una diretta rivale, ovvero l'Associazione Sportiva Roma. L'inchiesta prosegue, con l'edizione odierna de La Repubblica che informa la tifoseria partenopea riguardo quali sono le conseguenze a cui rischia di andare incontro la dirigenza del club campano.

"L'inchiesta può sconvolgere gli equilibri del campo", De Laurentiis indagato per falso in bilancio: le possibili conseguenze

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"Il calcio italiano è di nuovo sotto i riflettori, questa volta per il caso che coinvolge la capolista della Serie A: il Napoli. L’indagine per falso in bilancio sul presidente Aurelio De Laurentiis non riguarda solo il trasferimento di Victor Osimhen dal Lille (già noto), ma è emerso ieri, con l’avviso di chiusura indagini, anche quello di Kostas Manolas dalla Roma. L’inchiesta può sconvolgere gli equilibri del nostro campionato, aprendo la strada a una nuova indagine sportiva. Le rivelazioni più recenti sulla gestione delle operazioni di mercato pongono interrogativi sulle pratiche finanziarie adottate dal club, che secondo i pm avrebbe gonfiato i bilanci. Adesso, a distanza di tempo, l’indagine condotta dalla Procura di Roma potrebbe gettare ombre sul Napoli. E le nuove rivelazioni, che si concentrano su un’intricata rete di operazioni finanziarie, potrebbero avere ripercussioni anche sul piano sportivo, come era accaduto alla Juventus: la Procura FIGC ha chiesto le carte.


A capo dell’indagine ci sono l’aggiunto Giuseppe Cascini e i pm Lorenzo Del Giudice e Giorgio Orano, insieme al Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Roma. Se le accuse venissero confermate, si tratterebbe di una violazione grave che potrebbe avere conseguenze non solo penali, ma anche sportive. La difesa del presidente Aurelio De Laurentiis non si è fatta attendere. Gli avvocati Lorenzo Contrada e Fabio Fulgeri hanno dichiarato che il loro assistito è estraneo alle vicende contestate e che sono pronti a rendere interrogatorio o a depositare una memoria difensiva per chiarire la situazione. De Laurentiis ha sempre sostenuto la correttezza delle operazioni, ribadendo che tutte le transazioni sono state condotte nel rispetto delle normative vigenti".