Calcio Napoli 1926
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editoriali

De Laurentiis, il tifoso e quella strana telefonata tra il serio ed il faceto

de laurentiis telefonata
Ci mancava soltanto il "Pronto...sì tu?"

Emanuela Castelli

De Laurentiis riceve una telefonata, da un numero evidentemente sconosciuto perché non presente in rubrica. Risponde, è un tifoso che gli chiede "Preside', lo vinciamo lo scudetto?". E lui risponde. Scivolando nei refrain della sua comunicazione ruvida e pungente, non certo da prima alla Scala di Milano. Autoironia? Gioco? Messaggi subliminali? Sassolini tolti dalla scarpa? Tutto o niente, forse più tutto che niente. Certo è che, quando parla, il Presidente del Napoli proprio non riesce ad essere composto, finanche banale. Ogni parola è una sferzata, uno schiaffo o una carezza che fa male come un cazzotto in pieno viso. Poi chiarisce: "Era goliardia e scherzo". Intanto sui social il popolo azzurro si divide tra A16 alla riscossa e difensori ad oltranza.

De Laurentiis, divide et impera

de laurentiis osimhen
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Sarà per gioco, sarà per divertissement, eppure ci riesce sempre. Sempre. A dividere, a riaccendere quei riflettori su di sé. Cinema da saletta di periferia o genialata alla Woody Allen, tra inferno e paradiso, è proprio lì che vuole stare il Presidente De Laurentiis, a metà strada tra l'ironia e la verità, sfuggendo alle etichette, ché le etichette imprigionano, ingabbiano e uno spirito libero e leggero ha bisogno di volare...anche "sulle accuse della gente". La pizza di mexda, lo scudetto, la vittoria della Champions, i napoletani obnubilati da Napoli...tutta una serie di "provocazioni" (o di sassolini tolti dalle scarpe, appunto) che non potevano non far storcere il naso a chi questo tipo di comunicazione l'ha sempre trovato detestabile. E che invece hanno infiammato gli animi dei DeLaurentisiani di sacro ed ardente amore. Non c'è niente da fare: ogni intervento è un tackle duro sugli avversari, ma anche sui propri compagni. E poco importa se ironizzasse: la piazza si divide, e sui social ricominciano schermaglie che parevano oramai sopite, zittite dalla fulgida e dirompente bellezza di una squadra che meritava i riflettori tutti su di sé. E, immaginiamo, De Laurentiis si gusta lo spettacolo, convinto di esser riuscito nuovamente nell'impresa. Basta poco, che ce vo'?