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(Getty Images)
L'edizione odierna del Corriere dello Sport si sofferma sulla sconfitta del Napoli a Verona in campionato. Secondo il quotidiano, il club azzurro da ieri ha un settore tecnico inevitabilmente a rischio: traballa la panchina di Gattuso e anche la scrivania di Giuntoli (e quella del suo staff). C’è un caos che induce il presidente azzurro De Laurentiis alle riflessioni, dinnanzi a quello che appare come un presumibile o probabile o ipotizzabile fallimento al quale sottrarsi, per non scoprirsi in irreparabile ritardo.
Verona rappresenta la cartina di tornasole di quattro mesi densi di pallore, di alti e bassi che Gattuso, angosciato, non riesce a imbroccare. Verona allontana dal quarto posto, l’ambizione minima che vacilla sotto il peso dei ganci al mento che il Verona ha rifilato al Napoli e l’ora del giudizio, anche quello del confronto serrato, non verrà rinviato. De Laurentiis si aspetterebbe dimissioni che difficilmente arriveranno. Intanto si trova costretto a riflettere su come affrontare una situazione che può diventare emergenziale, con le milanesi così lontane, la Juventus che sta tornando ad essere se stessa e Atalanta e Lazio che hanno ripreso a correre.
Solo per pura coincidenza, quando si dice il destino, Rafa Benitez è un uomo libero. Ha ricominciato ad esserlo proprio l’altro giorno, dopo aver lasciato con il suo stile i cinesi del Dalian. Le tentazioni o le idee, più delle suggestioni, possono anche nascere istintivamente, anche ripercorrendo il passato recentissimo del Napoli, che nella sua evoluzione ha una estate che diventa come lo spartiacque simbolo, quella del 2013. Benitez dal Napoli non è mai seriamente uscito, perché c’è rimasto molto del suo e quindi diventa una soluzione sulla quale De Laurentiis può concentrarsi.
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