Calcio Napoli 1926
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Crollo Napoli contro il Milan? Ecco perché “il muro è diventato burro”

napoli milan
Gli azzurri annientati dai rossoneri, che dominano per 95' in lungo ed in largo al Maradona: cosa è accaduto?

Emanuela Castelli

Il Napoli ieri è letteralmente crollato al Maradona contro il Milan di Stefano Pioli, che ha dominato per tutti i 95' di gara, fuori e dentro il campo. Gli azzurri sono sembrati spaesati, frettolosi, poco lucidi. Ma se è accaduto che i partenopei hanno preso 4 gol in un solo match, dopo aver dominato in lungo e in largo la Serie A, bisogna chiedersi perché.

Napoli, difesa di burro contro il Milan

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Ne parla oggi il Corriere dello Sport, ecco quanto evidenziato da CalcioNapoli1926: "Il muro può farsi burro? Nella realtà no, ma nella chimica del calcio può accadere. Può accadere che una saracinesca si muti d’emblée in un colabrodo. Un esito così singolare non è innaturale, al pari del trionfo del Milan al Maradona. C’è una squadra che ritrova fantasia ed empatia nei suoi uomini migliori, che raddoppia e, a volte, triplica la marcatura con un pressing asfissiante. E ce n’è un’altra che piomba in un letargo in cui tutte le intuizioni di campo e i gesti atletici risultano improvvisamente pesanti e insostenibili, per la mente prima che per le gambe. Ma se è accaduto, bisogna chiedersi perché (...) Tutte le volte che il Napoli ha alzato il ritmo, il Milan è riuscito a spezzarlo (...) Pioli e Sarri hanno battuto Spalletti nello stesso modo, disarticolando a centrocampo la costruzione del gioco. In che modo? Con una difesa altissima, una mediana assortita e più numerosa, in grado di alzare un pressing di tre o quattro uomini su qualunque portatore di palla azzurro, che fosse Kvara o piuttosto Zielinski. Di fatto nel primo tempo il Milan ha giocato con una sola punta, poiché Leao e Brahim Diaz sono tornati in copertura a sostegno dei compagni (...) Sarebbe un errore archiviare la caduta con un appello all’umiltà e alla determinazione. Che pure sono necessarie, perché l’abitudine alla vittoria può avere effetti collaterali narcotici. Però non basta. Bisogna capire che da questo momento in poi il Napoli gioca un altro campionato. Ci vuole ancora più varietà di quanta il suo tecnico visionario abbia messo fin qui in campo. Conoscendo l’ampiezza delle sue vedute, sappiamo che anche stavolta il coraggio non mancherà".