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(Photo Facebook Vincenzo De Luca)
Nome in codice B.1.617: caccia alla variante indiana del Covid-19 a Napoli. È atteso per oggi il responso dei controlli incrociati effettuati da Cotugno, Tigem e Istituto zooprofilattico di Portici su due casi sospetti del nuovo ceppo. Tamponi positivi già sequenziati nelle settimane scorse dal laboratorio Ames, convenzionato con la ASL Napoli 1, su campioni biologici raccolti in altrettanti cittadini over settanta non direttamente collegabili, tuttavia, con contatti o viaggi all'estero. A chiedere le verifiche è stato l'Istituto Superiore di Sanità dopo la schedatura dei due casi apparsa sulla piattaforma internazionale Gisaid. Lo riporta l'edizione odierna de Il Mattino.
In conseguenza dell'alert scattato a livello internazionale sono in fase di avvio minuziose operazioni di sorveglianza sanitaria da parte dei tre laboratori napoletani nell'ambito del progetto Gencovid finanziato dalla Regione. In Italia un'ordinanza ministeriale che vieta l'ingresso a chi, negli ultimi 14 giorni, abbia soggiornato in India. L'obiettivo è effettuare tamponi e sequenziamenti serrati all'Aeroporto di Capodichino e nella comunità indiana presente a Napoli e nelle province di Caserta e Salerno. A preoccupare l'Unità di crisi è il rilievo, in provincia di Latina, di numerosi casi positivi nell'ambito della locale comunità indiana. La paura delle conseguenti limitazioni e quarantene potrebbe aver spinto decine di membri di quella comunità a varcare il confine regionale. La versione indiana del virus è molto temuta in quanto potrebbe essere in parte capace di bucare la protezione immunitaria dei vaccini anche se su questo aspetto non c'è alcuna evidenza.
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