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Le ultime sul Covid in Italia: virus in regressione, ma c’è un un altro problema da risolvere

Giovanni Ibello

La corsa del virus sia pure leggermente sta rallentando, ma è difficile prevedere un miglioramento effettivo dello scenario prima della fine di maggio. I segnali positivi che si registrano derivano infatti più dalle restrizioni che dalle...

La corsa del virus sia pure leggermente sta rallentando, ma è difficile prevedere un miglioramento effettivo dello scenario prima della fine di maggio. I segnali positivi che si registrano derivano infatti più dalle restrizioni che dalle vaccinazioni, la soluzione definitiva per uscire davvero dall’impasse Covid e programmare la riapertura del Paese.

Le ultime sul Covid in Italia

Serve, insomma, quel “cambio di passo” annunciato dal commissario straordinario Francesco Paolo Figliuolo, trasposizione sul piano vaccini dell’imperativo “accelerare” del presidente del Consiglio Mario Draghi e unica strada per far uscire il Paese dall’emergenza sanitaria.

Obiettivo difficilmente raggiungibile nell’immediato senza nuovi e più consistenti carichi di fiale rispetto a quelli annunciati. Numeri alla mano, confermati oggi dal ministro della Salute Roberto Speranza, nel secondo trimestre dell’anno (aprile, maggio e giugno) dovrebbero arrivare 50 milioni di dosi.

Di queste, 8 - o qualcosa in più tenendo presente consegna per ora solo annunciata del primo carico del vaccino Johnson&Johnson nella seconda metà del mese - ad aprile. Poco in più dei 7,6 milioni arrivati a marzo. Troppo poco per segnare l’atteso cambio di passo, che dovrebbe arrivare con i 42 milioni - sui 50 totali del trimestre - a questo punto attesi tra maggio e giugno. “Il problema resta la carenza di dosi - sottolinea Clementi - perché sul piano dell’organizzazione Figliuolo ha dato la spinta giusta”.