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Covid Campania, De Luca aumenta le restrizioni: verso la zona rossa anche dopo Pasqua

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Vietata la processione della Madonna dell’Arco a Sant’Anastasia e frazione dichiarata in pratica off limits per impedire ai “battenti” di raggiungere il santuario a Pasqua. Il governatore della regione Campania, Vincenzo De Luca, aumenta...

Domenico D'Ausilio

Vietata la processione della Madonna dell’Arco a Sant’Anastasia e frazione dichiarata in pratica off limits per impedire ai “battenti” di raggiungere il santuario a Pasqua. Il governatore della regione Campania, Vincenzo De Luca, aumenta le restrizioni per Pasqua, individuando nella storica processione una possibile fonte di contagio da Covid. Lo riporta l'edizione odierna di Repubblica.

Covid Campania, verso la zona rossa anche dopo Pasqua

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Il provvedimento si basa anche sulle proiezioni del ministero della Salute e dell’Istituto superiore di sanità. Prevedono per la prossima settimana “un RT pari a 1,31, con il cosiddetto intervallo di confidenza tra 1,27 e 1,34, attestando un nuovo aumento della contagiosità sul territorio regionale”. Scenario peggiore rispetto a quello della settimana dal 15 al 21 marzo. Facile, a questo punto, ipotizzare per la Campania ancora la zona rossa dopo Pasqua. La decisione arriverà venerdì e, intanto, il presidente della Regione raccomanda «alle diocesi di mantenere le distanze di sicurezza in chiesa e ai Comuni di controllare con attenzione assembramenti in strade e piazze». L’ordinanza si focalizza, come già avvenne lo scorso anno, sui giorni di Pasqua, dal 3 al 5 aprile.

Confermato divieto a ogni spostamento

Resta confermato il divieto a ogni spostamento «in entrata, in uscita e all’interno del territorio campano: dal 3 al 5 aprile è consentito spostarsi verso una sola abitazione privata abitata, una volta al giorno, in un arco temporale compreso tra le 5 e le 22, nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi, oltre ai minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la responsabilità genitoriale e alle persone con disabilità o non autosufficienti conviventi».