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L'edizione odierna del Corriere del Mezzogiorno si sofferma sulle iniziative benefiche di Rino Gattuso, Cristiano Giuntoli e i calciatori del Napoli. Il centro sportivo di Castel Volturno è una famiglia. Un mondo in cui si mescolano le vite dei calciatori milionari con lavoratori che percepiscono stipendi ordinari e svolgono attività fondamentali per la società. La notizia della cassa integrazione per una trentina di dipendenti ha scosso i giocatori. Quest'ultimi, dispiaciuti per il danno economico di impiegati e magazzinieri, sarebbero pronti a aiutarli con mister Gattuso e il DS Giuntoli.
Ci sono anche circa quindici dipendenti con contratto sportivo che attendono lo stipendio di marzo o almeno comunicazioni ufficiali da parte del presidente De Laurentiis. Il rapporto tra la proprietà e lo spogliatoio è stato già minato dalle multe post-ammutinamento e dall’incertezza sui rinnovi. In questo contesto gli azzurri hanno condiviso un’idea: disponibilità alla revisione degli stipendi e delle multe per l’emergenza coronavirus soltanto per la solidarietà. Le cause individuate possono essere molteplici: il supporto ai cassintegrati del Napoli, sperando che con l’eventuale ripresa prevista per il 4 maggio la situazione possa cominciare a rientrare, il fondo salva-calcio a supporto dei colleghi delle categorie inferiori invocato dall’AIC o il sostegno agli ospedali in prima linea nella battaglia contro il coronavirus.
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