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Coronavirus Galli Credit: HuffPost
Il dottor Massimo Galli, volto noto ai napoletani anche per la diatriba con Paolo Ascierto, ha rilasciato un'intervista ai microfoni de La Repubblica in merito alla Fase 2 del Coronavirus. Da oggi, infatti, l'Italia entra nel pieno della ripresa. Il direttore del dipartimento di Malattie infettive dell’Ospedale Sacco di Milano, quindi, non nasconde i propri timori.
Sulla riapertura e la ripresa del motore economico: "Il tentativo va fatto, la gente non ne può più di stare in casa, molte attività economiche rischiano di morire, e muore anche chi ci lavora. Se l’apertura avviene è perché non ci sono alternative, ma dobbiamo viverla con il massimo senso di responsabilità nei nostri comportamenti".
Sull'incubo di un nuovo lockdown: "Il rischio di una seconda ondata dell’epidemia non è una cosa che dico io, ma è un’ipotesi che spaventa l’Organizzazione mondiale della sanità. C’è stata in altri Paesi che hanno aperto, anche se non ha portato situazioni drammatiche. Ora l’abbiamo deciso anche noi, per motivi di assoluta necessità. Siamo di fronte a un esperimento di riapertura che si fonda principalmente su mascherine e distanziamento".
Sull'attenzione in questa Fase 2: "Il luogo di maggiore contagio è il contesto familiare. Il rischio è che si prenda il virus fuori e lo si porti in casa. Anche le aziende possono esserlo, molte si sono attrezzate autonomamente per limitare i focolai. Oggi per la prima volta sono uscito con mia moglie per una passeggiata, sono stato al parco Sempione. Ho trovato moltissime persone in giro, e questo non mi stupisce. È normale che la gente sia ormai portata a farlo, anche se benissimo non va: ho visto tanti giovani in gruppo, più o meno ammassati, qualcuno senza mascherina. Questo non va bene".
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