- SSC Napoli 2024/25
- Rosa Napoli Hall of Fame
- Champions League
- Coppa Italia
- Europa League
- Calciomercato Napoli
- Ultimissime Calcio Napoli
- Rassegna
- Video/Foto
rassegna
(Getty Images)
Antonio Corbo, giornalista, ha commentato la vittoria del Napoli e Verona e il becero striscione degli ultras scaligeri contro la città partenopea attraverso il suo consueto editoriale per Repubblica.
"Comincia all’alba una partita che non può finire al tramonto con il Napoli che vince e il Verona che perde, con Osimhen che segna due gol e l’allenatore Igor Tudor, croato di Spalato, che urla occhi negli occhi all’arbitro la sua ira scomposta. Il sofisticato striscione che indica coordinate a missili immaginari di Russia e Ucraina per bombardare Napoli non può esaurirsi nell’omissivo commento della pay-tv Dazn (“Un brutto striscione e volutamente non lo mostriamo”) neanche in una lodevole reazione della Lega Calcio, “Esprimo la mia totale condanna a nome di tutto il calcio”, scrive Luigi De Siervo, amministratore della serie A. La coincidenza del becero manifesto con l’orrore di una tragedia che sparge sangue e lacrime non può declassarlo a ordinaria inciviltà del tifo. Tardano note urgenti: il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina è al vertice della giustizia sportiva ed il Viminale tutela l’ordine pubblico: che dicono? Che cosa scrivono gli inviati dell’Ufficio Inchieste? Quali informative invia la Digos alla Procura, che a sua volta quali indagini sta per aprire e coordinare? Vi saranno i divieti (“Daspo”) per liberare gli stadi da questi campioni dell’idiozia, per sapere chi sono questi criminali folli da Tso (trattamento sanitario obbligatorio), e come si lascia organizzare una manifestazione che non offende Napoli, ma l’Italia che suo comune sentire, queste settimane di dolore, paura, pietà. Si è esposto per il Napoli solo l’allenatore Spalletti, si spera che anche il presidente solleciti in concreto alla giustizia sportiva e ordinaria una accelerazione a comprendere, ancora prima che a colpire un fenomeno protetto dalla complicità di un troppo esteso silenzio. Pari solo alle responsabilità di chi le detiene, ignora o disattende".
"Il cambio di formazione e modulo consente a Spalletti lo strappo che cercava. Esce felice come chi rivendica di aver importo la sua legge, antica come il calcio. Vince la squadra, non i nomi. Non si può prescindere oggi solo da Osimhen. Suoi i gol della vittoria, in una domenica buia che ci ha visto tutti perdere. Quanto vale il calcio, il nostro piccolo mondo, se una notte scopre di essere stato invaso da barbari ottusi, impazziti perché sanno leggere anche loro Maps e Google?".
© RIPRODUZIONE RISERVATA