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rassegna

Corbo: “Napoli 7° favorito in Champions nelle quote, Spalletti sgrana il Rosario”

Domenico D'Ausilio

L'editoriale di Corbo per La Repubblica

Antonio Corbo, giornalista, si è soffermato sul momento del Napoli di Spalletti attraverso il suo consueto editoriale per Repubblicae le quote dei bookmakers dopo la roboante vittoria in Champions sull'Ajax.

Corbo sul Napoli di Spalletti in Champions

Nel calcio c’è chi legge il futuro meglio di Spalletti. Il filosofo del pessimismo sistematico frena anche dopo aver visto agitare dai tifosi olandesi quei fazzoletti bianchi. Erano bandierine di resa nello sgomento dell’Arena Cruijff. L’Ajax disintegrato dal Napoli, club di una nazione esclusa da Qatar 2022. Il mondo sottosopra. Spalletti sgrana il rosario di una saggezza antica ma rituale, come nei borghi dei centenari in Cilento.

I bookmakers

Dovrà almeno riflettere se a Londra aggiornano le scommesse. I maghi del betting davano il Napoli vincitore di Champions ad una quota quasi nulla, prima del 4-1 al Liverpool. Una sterlina contro 75. Ora il Napoli sale al settimo posto. Una contro 23. Davanti al Chelsea di Koulibaly (1 a 31). Che i centri scommesse inglesi non siano condizionati dall’ultimo risultato lo dimostra la quota robusta attribuita al Barcellona, sconfitto dall’Inter. Quinto posto, alla lavagna 1 a 12. Meglio del Napoli sono giudicati solo Manchester City (1 a 3.25). Il Paris Saint German, 1 a 6,50. Bayern Monaco 1 a 7,50. Il Liverpool, stesso girone A del Napoli ma secondo, 1 a 9. Quinto Barcellona come detto, sesto il Real Madrid, campione in carica una sterlina contro 12. Corretto l’allenatore della squadra rivelazione in Europa quando si rivolge a tutti, magari anche a se stesso. «Ora non sbagliamo le prossime partite». Giusto. Meno brillante il precoce fatalismo, quando va avanti con le sue massime. «Una partita non cambia la vita».

La squadra ricostruita da Giuntoli

Il Napoli può essere sempre quello dei sei gol al più rozzo Ajax della storia, ma l’esplosione dell’Arena Cruijff certifica nella spontanea fluidità del gioco livelli di affidabilità. È la squadra ricostruita da Cristiano Giuntoli, con la controfirma di Aurelio De Laurentiis. La prudenza era sostenibile strategia quando fu completata la campagna acquisti e tollerata qualche osservazione, come i bassi numeri di presenze dei nuovi nelle nazionali e nelle coppe europee per motivare lo scetticismo del momento. Eccessivo rimpianto di chi andava via, come per Ospina e il suo gioco di piede e le barricate allo stadio per non farne uscire Koulibaly, oggi a disagio nel Chelsea. Ecco giocatori con il calcio dentro. Sanno che fare della palla ancora prima di riceverla. La competenza del management, l’ottima preparazione e magari un po’ di fortuna mettono in mare un transatlantico gran lusso. Non resta che afferrare il timone e portarlo al largo, molto al largo".