La prima volta da avversario a Torino risale al 7 marzo 2020, una partita che è passata alla storia perché di fatto chiude il calcio per diversi mesi a causa dell’emergenza Covid. In estate si ricominciò e la Juventus vinse con Sarri in panchina l’ultimo scudetto, quello che chiude i nove anni di dominio continuo e indisturbato. Nella stagione successiva l’Inter affronta allo Stadium la Juventus in due occasioni, prima per la semifinale di ritorno di Coppa Italia finita 0-0 con la qualificazione ottenuta dalla squadra di Allegri, e poi per la sfida di campionato. È la penultima giornata, l’Inter di Conte è già campione d’Italia, la Juventus vince 3-2 un’altra sfida dalle polemiche infinite per un rigore inesistente assegnato ai bianconeri, come ha ammesso qualche anno dopo anche l’arbitro Calvarese.
A febbraio in Coppa Italia Conte fu protagonista dello scontro con Agnelli, tra insulti, il dito medio e gli scontri dialettici che riaccesero la ferita di luglio 2014, quando l’allenatore salentino si dimise in piena estate in polemica con le idee della dirigenza riguardo al calciomercato. A quei tempi a causa della pandemia le partite si disputavano a porte chiuse, Conte non ha ancora vissuto l’impatto emotivo dell’accoglienza dei suoi vecchi tifosi da avversario, eccetto qualche insulto subito al momento della partenza del pullman dall’albergo allo stadio quando ha affrontato la Juventus da allenatore dell’Inter. Il 31 marzo 2015 Conte si presentò a Torino da ct dell’Italia per una partita contro l’Inghilterra, il pubblico gli riservò indifferenza. Stavolta non ci sarà Andrea Agnelli, travolto dalla questione plusvalenze ma il mondo Juventus ha ritrovato anche il rapporto con il tifo organizzato. Sarà interessante capire cosa riserverà il pubblico bianconero ad una sua bandiera per quanto fatto da calciatore e da allenatore. È probabile che ci saranno copiosi fischi ma Conte è preparato a questo scenario".
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