Era un pianoforte. Diabolico. Un'ora senza Politano e poi, zac, ha cercato di far saltare il fortino con la mossa a sorpresa. Poi ci sono i cambi, che Baroni ha e Conte ha, invece, col contagocce. Tutto qui. Non può far altro che puntare al ritorno alla difesa a 3 visti i tanti assenti ma con i dettami tattici del 4-3-3. Dopo un'ora capisce che il punto debole di Baroni è sul lato destro. E cosa fa? Piazza Politano come quinto, sposta Di Lorenzo come braccetto di sinistra della difesa a tre e scombussola ogni cosa tenuta per la testa la Lazio. Una magia, dopo un primo tempo dove, sorpresi dal gol di Isaksen, i suoi azzurri avevano mostrato solidità, sia pure in una serata in cui non c'è stata, a lungo, chissà che brillantezza. Poi, dopo uno sterile controllo delle passioni, i padroni di casa passano alle maniere forti: gol che arriva da lato sinistra, quello in piena emergenza. Tanto tuonò..
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