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Non solo Conte, dietro a questo Napoli c’è il lavoro oscuro del suo staff

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Il vero segreto della squadra azzurra
Sara Ghezzi

Il Napoli di Conte dopo un inizio difficile contro il Verona ha invertito rotta conquistando la vetta della classifica. Un primo posto figlio dei risultati e di una solidità difensiva che era mancata lo scorso anno. Merito di Conte, ma anche del suo staff come sottolinea l'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport. A seguire un estratto dell'articolo.

Non solo Conte, dietro a questo Napoli c'è il lavoro oscuro del suo staff

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"Il “maniaco” Antonio Conte, un uomo senza orologio e quindi senza tempo e né fretta, ha un organico che riflette le proprie filosofie e per abbassare la saracinesca o alzare una diga che protegga la difesa, c’è un lavoro oscuro che appartiene a Cristian Stellini e a Gianluca Conte, due anime di uno staff che a Castel Volturno ha messo le tende e pure i lucchetti, affinché non sfugga via neanche un frame di tutto quello che viene ripetuto durante le sedute degli allenamenti, che rientrano in un cliché collaudato: situazioni da prevedere dopo l’analisi degli avversari, movimenti che vengono memorizzati attraverso le ripetizioni e preventive che non devono mai tradire. Il martello Conte è amabilmente ossessionato dal campo, lo percorre in lungo e in largo, lo scruta dalla sua panchina, ci entra e ci esce per indirizzare la linea, tenerla “corta”, evitando che si creino spazi fatali per le imbucate altrui, invoca le distanze che rappresentano i pilastri fondanti per ripartire, per occupare poi la trequarti avversaria, andarla a riempire non solo con Lukaku ma con gli esterni che sostengono la fase attiva e con McTominay che affianca il suo BigRom. La verità Verona è una clamorosa “bugia” di questo bimestre, un incidente (un accidente) di per- corso che Conte ha usato per sterzare, per incidere ulteriormente sulla psicologia del Napoli che ha esaltato Lukaku, mai parsimonioso d’elogi per un allenatore che è riferimento".