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TURIN, ITALY - SEPTEMBER 21: Antonio Conte, Head Coach of Napoli, looks on prior to the Serie A match between Juventus and Napoli at on September 21, 2024 in Turin, Italy. (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)
Nel lunch-match dell'11a giornata di Serie A, l'Atalanta batte 3-0 il Napoli al Maradona. Fin dalle prime battute del match, i bergamaschi ha imposto il suo ritmo, costringendo il Napoli a un gioco lento e frammentato. La regia di Gilmour è rimasta incagliata nella schermatura nerazzurra. Nonostante un possesso palla superiore, gli azzurri non sono riusciti a sfondare né a creare vere occasioni da gol. Gli attaccanti sono rimasti isolati, mentre l'Atalanta recuperava il pallone rapidamente e trasformava ogni ripartenza in occasione. Tutti questi sono gli ingredienti che hanno portato alla seconda sconfitta dei partenopei. Una sconfitta che fa male, come si può vedere nello sguardo di Conte. Proprio su questo si è soffermata l'edizione odierna della Gazzetta Dello Sport.
"La seconda sconfitta fa un male ch'è racchiuso nell'espressione spenta di Antonio Conte, in uno sguardo che si perde ne vuoto e nella ostinata difesa d'un concetto che gli appartiene e che ribadisce per blindare il Napoli dalle infiltrazioni morali esterne. Una partita ha varie facce mentre il Napoli ne ha mostrato una soltanto: 0-2 prima di rientrare nello spogliatoio, per tentare di riordinarsi, e reazione impalpabile nella ripresa, attraversata in sofferenza, con quel senso di stordimento che t'afferra quando la Dea si mette a far girar la testa"
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