Non è casuale che Diego fosse un uomo del Sud. Il "Sud del mondo" come lo definì il cardinale argentino Bergoglio quando venne proclamato Papa. Partire dal basso aveva fortificato El Pibe nello spirito e nel fisico. Le sue ambizioni coincidevano perfettamente con quelle dei napoletani, che lo scudetto avevano potuto fino ad allora soltanto sognarlo. E così Conte, che dalla periferia di Lecce era arrivato alla Juve, di cui è stato anche allenatore in vincenti stagioni. Diego raccolse il Napoli reduce da una salvezza stentata (12° posto), Antonio ne assume la guida dopo il 10° posto che ha il sapore del fallimento perché da una squadra campione d'Italia sarebbe stato opportuno attendersi almeno la qualificazione a una competizione europea .
Maradona portò - lo confermano anche a distanza di tanto tempo Ferlaino, i suoi ex allenatori e compagni - quella mentalità vincente che rappresentò il carburante per correre verso il primo scudetto. Non esiste un allenatore che possa essere determinante quanto un campione di quel livello, tuttavia Conte ha ciò che occorre al Napoli per tornare protagonista dopo una stagione di pazienti.
Ha la carica, la competenza e l'esperienza per far ripartire la squadra, risvegliando l'orgoglio di chi ha indossato quasi senza accorgersene la maglia con lo scudetto sul petto.
C'è qualcos'altro che lega, a distanza di quarant'anni, Maradona e Conte. Due apparentemente fuori dai parametri per Ferlaino nell'84 e per De Laurentiis nelle scorse settimane".
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