Conte-Inzaghi, e già si sente odore di duello. Il Napoli di Antonio proverà a strappare lo scudetto dal petto dell'Inter di Simone. La chiave di entrambe le squadre? Il trasformismo dei due tecnici, la capacità di adattare il loro credo alle situazioni contingenti ed alle caratteristiche dei calciatori a disposizione.
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Conte-Inzaghi, un duello lungo sette mesi: un dato accomuna i due tecnici
Conte-Inzaghi, la lunga sfida
—Ne parla oggi la Gazzetta dello Sport, ecco quanto evidenziato dalla nostra redazione: "L’Inter scelse Inzaghi - non è un mistero - proprio per non stravolgere l’idea tattica vincente di Conte, quel vangelo chiamato 3-5-2. Ma anche un vangelo può adattarsi al tempo che scorre, alle situazioni. Ecco perché due profeti di quel modulo, oggi certo non hanno rinnegato il verbo ma hanno imparato a modificarsi. E così arrivano a giocarsi questo scudetto, in un duello che si annuncio lungo sette mesi, con un passaggio chiave nello scontro diretto del 10 novembre. Inzaghi è certamente partito dal 3-5-2 di Conte, nel 2021. Ma ha via via aggiunto del suo, anche perché ha subito perso un perno fondamentale come Lukaku, dunque il modo di giocare per forza di cose doveva essere modificato. Tre anni dopo siamo a una squadra in cui quasi tutti fanno quasi tutto. Del 3-5-2 resta un foglietto scritto nel tabellino iniziale. L’Inter di oggi sviluppa il suo calcio in un altro modo, le posizioni medie contro il Torino - ma è sempre così, ormai - raccontano di un 4-4-2 o 4-2-4 in fase di possesso palla (...) Anche Conte non è più solo 3-5-2. La gara della svolta è stata quella contro la Juve, come fosse un segno del destino: in un Napoli-Juve nacque il 3-5-2 bianconero, allo Stadium il nuovo 4-3-3 azzurro (...) Di partenza è 4-3-3 ma nell’arco del match diventa 4-2-4 quando attacca e spesso torna 3-5-2 in fase di ripiegamento".
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