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Conte decisivo, tre scelte del mister hanno cambiato il Napoli: l’analisi

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Ne parla il Corriere dello Sport
Emanuela Castelli
Emanuela Castelli Giornalista 

L'ha vinta lui, Antonio Conte, ieri, la partita al Castellani: un primo tempo di sofferenza, nel quale l'Empoli ha fatto il suo gioco provando a dominare campo e pallone. Poi all'intervallo le tre mosse del mister che hanno permesso al Napoli di confermarsi primo in classifica.

E' il Conte dei miracoli

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Ne parla oggi il Corriere dello Sport, ecco quanto evidenziato dalla nostra redazione:

"L’ha vinta ancora una volta lui. Con le sue scelte, con le sue mosse, con l’esperienza di chi riesce a essere determinante. Di solito si dice che un allenatore incide non più del 20%, perché poi in campo vanno i calciatori. Quando si parla di Antonio Conte, però, queste percentuali vanno rivisitate. Perché se riesci a portare a casa partite come quella di ieri a Empoli, vuol dire che sei di un’altra categoria. Significa che riesci a uscire da ogni tipo di difficoltà. Sai soffrire, sai leggere, sai intervenire e, soprattutto, sai vincere (Stavolta c’era da riprendere in mano il pallino del gioco e cambiare la fase di costruzione. Così ha scelto di abbassare McTominay, riportato più vicino a Gilmour e Anguissa, per avere più soluzioni nel fraseggio. Poi a stappare la partita ci hanno pensato i cambi. Lukaku in camp o non c’era, non riusciva a tenere un pallone, era impalpabile, il cugino del vero Big Rom. Conte non ci ha pensato su due volte: fuori il suo centravanti preferito, quello che ha voluto a tutti i costi in azzurro, e dentro Simeone, l’alternativa che in settimana aveva detto di avere un padre molto simile al suo allenatore. L’altra scelta decisiva è stata l’esclusione di Spinazzola, troppo evanescente per reggere i ritmi indiavolati dell’Empoli. Olivera e il Cholito hanno cambiato faccia alla partita in pochi minuti. Ci hanno messo dentro la loro garra sudamericana, il loro spirito, la loro anima. Quei valori che fanno esaltare Conte. Gli effetti sono stati immediati, perché l’argentino ha messo subito lo zampino nell’azione del rigore decisivo".