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Conte, è servita la sua mano per piegare la resistenza del Lecce

Conte, è servita la sua mano per piegare la resistenza del Lecce - immagine 1
L'analisi sulla lungimirante lettura dell'allenatore del Napoli
Bruno Stampa

Ha stupito tutto l'ambiente con alcuni cambi a sorpresa eppure, come accade spesso dal suo arrivo a Napoli, Antonio Conte ha avuto ancora una volta ragione. Neres e Ngonge, schierati per la prima volta dal primo minuto, non hanno brillato, ma il tecnico azzurro ha letto bene la partita, riuscendo a trovare il bandolo di una matassa che non ne voleva proprio sapere di sbrogliarsi. Il Corriere dello Sport ha analizzato gli accorgimenti tattici apportati da Conte.

Napoli a trazione anteriore nel finale, l'acuta intuizione di Conte

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"La stessa mano di Antonio che forse avrà assorbito magia da quella statua allo stadio. Anche ieri ha sbloccato la partita dopo aver fatto un doppio cambio, non era passato nemmeno un minuto. Le mosse iniziali (Ngonge e Neres) non hanno dato i frutti sperati e probabilmente non hanno soddisfatto nemmeno Conte, che è stato costretto a intervenire in corsa per stappare la partita. Dal rifacimento tattico però è emerso un dettaglio che può rivelarsi importante da qui in avanti: McTominay abbassato accanto a Anguissa è una soluzione per osare quando ce ne sarà bisogno. Così come vedere contemporaneamente Raspadori accanto a Lukaku con due esterni offensivi. I segnali che arrivano dal campo fanno aumentare l’autostima del gruppo, consapevole delle sue potenzialità e soprattutto dei grandi margini di miglioramento. La vittoria sul Lecce è sicuramente il miglior biglietto da visita per presentarsi al tour de force che partirà martedì sera da San Siro. Sarà un ciclo terribile con Milan, Atalanta, Inter, Roma, Torino e Lazio, un mese e mezzo che darà al Napoli una dimensione definitiva. L’inizio al Meazza sarà tutt’altro che semplice. Conte avrà il vantaggio di non sfidare gli squalificati Theo e Reijnders, ma Fonseca ci arriverà dopo una settimana intera di lavoro senza giocare (per il Napoli invece saranno passati solo tre giorni). I rossoneri hanno una partita e 8 punti in meno, l’anno scorso avevano chiuso a +22 sul Napoli. Con Conte in pochi mesi lo scenario è cambiato. E non solo per merito della mano de Dios".