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PARMA, ITALY - MARCH 04: Antonio Conte (L), head coach of Internazionale interacts with Roberto D'Aversa, Head Coach of Parma Calcio 1913 prior to the Serie A match between Parma Calcio and FC Internazionale at Stadio Ennio Tardini on March 04, 2021 in Parma, Italy. Sporting stadiums around Italy remain under strict restrictions due to the Coronavirus Pandemic as Government social distancing laws prohibit fans inside venues resulting in games being played behind closed doors. (Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)
Il Napoli dopo la sosta tornerà in campo contro l'Empoli che negli ultimi anni è stata una vera e propria bestia nera. Ma per Conte quella contro i toscani sarà una sfida speciale, perché sulla panchina avversaria siede Roberto D'Aversa un amico fraterno, come rivela l'edizione odierna de Il Mattino. A seguire un estratto dell'articolo.
"Amici, amicissimi, quasi fratelli. Con delle precise gerarchie, perché c'è il fratello maggiore e quello minore, ma sempre di parentele strette si tratta. Eppure domenica sarà battaglia per davvero, dopo tre anni che non capitava più: la classifica lo vuole, non c'è amicizia che tenga. L'Empoli deve tenersi alla larga dalla zona bassa, il Napoli deve alimentare un sogno. Conte contro Aversa, farà impressione per primo a loro sentirsi avversari: vivono le vacanze in simbiosi, stessa spiaggia e stesso mare per tante estati. I viaggi in giro per il mondo in gruppo; Sofia, la terza figlia di mister D'Aversa, tiene un battesimo da Antonio e dalla moglie Elisabetta. Le consorti inseparabili fin dai tempi di Siena, quando Roberto D'Aversa era uno dei leader in campo e lui, Antonio, il vice di Gigi Di Canio in panchina. «Antonio? Solo lui riesce a far dare il 120 per cento a un giocatore». Il calcio è battaglia, dove prima si colpisce, poi ci si riconosce. Non ci sono pomate per le ferite, anzi si gioca su debolezze e fragilità: per fare male all'altro. Difficile trovare amici veri, ma Roberto e Antonio lo sono. E non lo nascondono: il tour in Madagascar, i bagni al lido Venere a Pescara, le feste assieme, i week end a Ibiza con Faggiano, Tullio Tinti e il club di quelli che dicono "non parliamo mai di calcio" ma tutti sanno che è una menzogna. Intanto, si somigliano pure per come vestono in panchina, sempre di scuro.
Per essere amici, nella vita come nel calcio, occorre un elemento fondamentale: ad essere amiche per la pelle devono esserlo anche (forse, per prime) le mogli. Ed Elisabetta e Claudia lo sono da vent'anni quasi. E a furia di stare tutti insieme, sia pura con fortuna ben diversa, i due si sono ritrovati a somigliarsi: nei metodi di lavoro, per prima cosa. Perché anche D'Aversa è un martello, un maniaco, uno che massacra ogni giorno in allenamento, che non crede nel possesso di palla esasperato per vincere le partite. Un guru per i calciatori, come lo è Antonio. Il fatto che sia puro il padrino della figlia, non lo renderà molto più mansueto domenica all'ora di pranzo. «Ci sono due momenti dell'anno in cui non andiamo d'accordo: quando ci affrontiamo sul campo». Non succedeva da Parma-Inter (1-2) nel 2021. Lo scorso anno Conte è stato più volte al campo di allenamento di Lecce per vedere i suoi allenamenti approfittando della pausa che si era regalato. Prima D'Aversa era stato suo ospite a Londra, all'Enfield Training Centre, il centro sportivo del Tottenham. Un legame grande come una casa e che la rivalità scalfirà per novanta minuti più recupero. ha tanto entusiasmo, voglia e si vede la sua preparazione".
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