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Fabian Ruiz (Photo by Marco Rosi - SS Lazio/Getty Images)
Paolo Condò, giornalista, ha commentato nel suo consueto editoriale per Repubblica la vittoria del Napoli contro la Lazio in campionato e l'aggancio al Milan in vetta alla classifica di Serie A.
"Se assumiamo che la crescita non avviene tra gli agi, ma reagendo alle difficoltà, il modo in cui il Napoli ha vinto in casa della Lazio — la forza con la quale si è ribellato al pari tagliagambe di Pedro — ci parla di una squadra ormai pronta a vincere lo scudetto. Nessuno ne parla apertamente — un po’ per gufare gli altri, un po’ per schivare le responsabilità — ma è chiaro che le candidate sono tre con fette di torta di spessore simile, più uno spicchietto che è giusto avanzare per la Juve in caso di ulteriori frenate davanti. Ieri Spalletti si è impadronito della ripresa dopo un tempo di pura resistenza al gran gioco di Sarri, e in filigrana affiora una trama del destino a unire nuovo e vecchio incantatore dei partenopei. Aveva preso i tre punti necessari con Insigne, affiancandosi in vetta al Milan — e domenica c’è lo scontro diretto — se ne era fatti scippare due perché Pedro non vive di memorie, li ha riagguantati perché la società ha avuto la forza di non vendergli Ounas, e l’algerino ha avviato l’azione decisiva, chiusa alla grande da Fabian Ruiz grazie a un assist di Insigne, e la sottolineatura non è casuale".
"Da qualche anno il torneo è più equilibrato, ma l’Europa dimostra che il livellamento è avvenuto verso il basso. La stessa povertà di punti dell’alta classifica attuale lo conferma: questo è il periodo della stagione nel quale affiora la stanchezza, e la soluzione di tante partite viene demandata alle giocate individuali dei campioni".
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