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rassegna

Carratelli: “Sento che sarebbe meglio non andare in Europa League, vi dico la mia”

Bruno Stampa
Il parere dell'esperto giornalista su quale deve essere l'obiettivo degli azzurri in queste ultime 8 partite di campionato

Il giornalista Mimmo Carratelli, nel suo editoriale per Il Roma, si è soffermato su cosa ci si può aspettare dal Napoli in questo finale di stagione.

L'importanza di qualificarsi ad una competizione europea

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"Altre otto giornate di campionato, tre sfide di cartello, Roma e Bologna al Maradona, la Fiorentina fuori. Si cerca un senso a questo residuo cammino del Napoli che la sconfitta con l’Atalanta ha definitivamente escluso da quella piccola speranza Champions che era il quinto posto. Per giunta, il destino di Calzona è segnato, secondo gli accordi con De Laurentiis all’inizio dell’avventura azzurra del tecnico calabrese. Profondi cambiamenti nella prossima stagione, la più difficile scommessa nei vent’anni di presidenza di De Laurentiis. Un presente mediocre, con i primi fischi di delusione al Maradona, un futuro che si annuncia come un salto nel buio. Nuovo allenatore, nuovo direttore sportivo e squadra da rifondare. Restando al presente che cosa può fare ancora il Napoli? Gira l’opinione secondo la quale, con una squadra da rinnovare profondamente e che, quindi, richiederà un duro lavoro, una volta perduta la qualificazione Champions (70 milioni di mancati incassi), sarebbe opportuno evitare un piazzamento europeo minore così che la settimana azzurra possa essere tutta dedicata alla costruzione della nuova squadra. Ma non è ammissibile che il Napoli concluda il campionato nel peggiore dei modi. L’Europa League vale almeno 30 milioni. Si può giocare per acciuffarla. Nessuno vuole più vedere la squadra sottomessa e disorientata come è successo contro l’Atalanta. Ai giocatori si chiede di onorare sino alla fine lo scudetto che hanno ancora sulla maglia. De Laurentiis è stato a Castelvolturno chiedendo agli azzurri una conclusione dignitosa della stagione. C’è ora un filotto di tre partite (Monza oggi, poi il Frosinone a Fuorigrotta, infine l’Empoli in Toscana) in cui il Napoli non può fare da comparsa arrendendosi definitivamente a una classifica mediocre. Frosinone ed Empoli, in lotta per non retrocedere, daranno battaglia. Il Napoli non deve rinunciare a combattere, lo impongono la regolarità del campionato e quel che rimane dell’orgoglio di campioni d’Italia. Differente il mach di oggi a Monza contro la formazione brianzola tranquillamente a centro-classifica, sempre a caccia di risultati di prestigio. Una vittoria sul Napoli rientra tra questi. Perciò a Monza gli azzurri troveranno un avversario deciso a prendersi partita e applausi. Nel girone di ritorno, Monza e Napoli hanno conquistato gli stessi punti (17). Hanno fatto peggio la Juventus (13) e la Fiorentina (10). Nel Napoli rientra Kvaratskhelia, Olivera e Zielinski preferiti a Mario Rui e Traorè, disponibile Ngonge. Dovrebbe prevalere il maggiore potenziale offensivo degli azzurri, Osimhen in vetrina per il prossimo acquirente. Nel Monza mancheranno Caprari, D’Ambrosio, Gomez, Vignato e lo squalificato Pessina. Assenze pesanti. Ma Palladino ha dato un gioco alla squadra, velocità e ardimento, e vedremo un Monza che non starà a guardare il Napoli, ma cercherà di metterlo in difficoltà spingendo sulla corsa. Ha un centrocampo di combattenti, una punta terminale molto fisica (il bosniaco Djuric 1,99) e tre agili mezze punte alle spalle. Difesa non proprio impeccabile (37 gol in trenta partite), comunque imbattuta in undici gare. Se il Napoli ha voglia di giocare, il pronostico per quel che vale sembra segnato  suo favore. Sul suo campo, il Monza ha ceduto di schianto alla Roma (1-4) e all’Inter (1-5), di misura alla Juventus (1-2) e ha colto una sorprendente vittoria sul Milan (4-2). Il Napoli fuori casa ha battuto avversari inferiori (Sassuolo, Salernitana, Verona, Lecce, Frosinone) e vinto sul campo dell’Atalanta. Un ruolino altalenante con quattro sconfitte (Milan, Torino, Roma, Juventus). A Monza serve uno squillo per non andare in completa depressione".

 

 



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