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Andrea Carnevale e Diego Armando Maradona
Andrea Carnevale, ex calciatore del Napoli, ha rilasciato un'intervista ai microfoni di Repubblica, soffermandosi sul rapporto con Diego Armando Maradona.
"È il più grande di tutti su un campo di calcio. Ma soprattutto è un amico vero".
Com’è nato il rapporto con Diego?"Ovviamente nello spogliatoio. Eravamo entrambi giovani e abbiamo legato subito. Avevamo lo stesso carattere. Diego voleva bene ad ogni compagno di squadra, ma per me aveva una simpatia particolare".
Un aneddoto legato al suo rapporto con Maradona. "Uno mi ha colpito in maniera particolare. Regalò a me e agli altri compagni di squadra una fedina d’oro proprio in occasione del suo compleanno. Fu un gesto bellissimo. Ma ci sono tanti episodi».
Allora apra il suo album dei ricordi. "Diego era spesso a casa mia dopo gli allenamenti. Il rapporto è proseguito anche dopo l’esperienza al Napoli. Vorrei fare un esempio. Nel 1999 sono andato con un amico al Carnevale di Rio. Ho appreso leggendo un quotidiano brasiliano della presenza di Diego che era una sorta di testimonial. Sono andato a cercarlo nell’albergo di Copacabana. Dopo un po’ di insistenza, l’addetto alla reception mi disse che era in piscina. Lo raggiunsi, lui mi vide e urlò “Andreaaaa”. Era felicissimo di vedermi. Ma non è finita qua".
Cos’altro successe? "Voleva che stessi con lui anche durante la sfilata, solo che era quasi impossibile trovare i pass. Li chiese prima al suo manager che gli rispose di non aver potuto fare niente. Allora si mise lui al telefono e parlò con gli organizzatori. “Se non trovate due pass per Andrea Carnevale e il suo amico, prendo il primo aereo e me ne torno in Argentina”. Dopo un’ora arrivò tutto e noi partecipammo. Ecco questo è Maradona: per l’amicizia avrebbe rinunciato pure al cachet".
La sua carriera è legata a quella di Maradona. "Per me è un grande onore. Oggi tutti riconoscono Andrea Carnevale perché ha giocato con Diego. Mi è capitato pure ieri in centro a Udine. Non passerò mai di moda. Ho giocato anche con Zico, ma Diego è stato un monumento mondiale. È stato meraviglioso uscire con lui, scherzare e divertirci. E poi abbiamo vinto tanto: 2 scudetti, una Coppa Uefa. Mi sono sacrificato per lui, Careca e Giordano: lo rifarei altre 100 volte".
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