Quest'oggi alle ore 15.00 scenderanno in campo Napoli e Sassuolo nel match valido per la Serie A. Gli azzurri dovranno riscattarsi ed uno dei protagonisti più attesi del match è sicuramente Victor Osimhen.
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Careca: “Osimhen è già uno dei migliori al mondo nel suo ruolo”
Le dichiarazioni di Antonio Careca rilasciate ai microfoni de "La Gazzetta dello Sport"
Careca: "Osimhen è già uno dei migliori al mondo nel suo ruolo. Mertens? Quando è al meglio è sempre determinante"
Quest'oggi ai microfoni de "La Gazzetta dello Sport" è intervenuto l'ex calciatore azzurro Antonio Careca. Di seguito le sue dichiarazioni:
"È un peccato enorme che il Napoli non sia riuscito a tenere il passo mancando il terzo titolo, poteva essere la volta buona. Ma nel calcio è così: alcune partite si sbagliano. Spero che gli ultimi incontri con il presidente Aurelio De Laurentiis siano andati bene, perché il Napoli di quest’ultimo mese, che aveva possibilità concrete, non mi è piaciuto per niente. Ho visto la partita con l’Empoli, mamma mia...".
Su Spalletti
"È un grandissimo allenatore. Agli azzurri servono figure con una mentalità così. Per questo mi auguro che possa rimanere ancora diversi anni, è l’uomo giusto per riprovare l’assalto ad uno scudetto che manca da troppo".
Su Osimhen
"Osimhen è un bel giocatore, quando è arrivato non era molto conosciuto e ora invece è uno dei migliori al mondo nel suo ruolo. Unisce un fisico prestante ad una velocità incredibile, poi è un attaccante d’area che sa fare gol in tanti modi diversi. Bisogna fare molta attenzione: in Inghilterra ci sono più soldi e più opportunità, il Napoli dovrà lottare per non perderlo".
Su Mertens
"È eccezionale. Ha doti tecniche impressionanti, ma non ci si può aspettare che risolva le partite da solo. Quando è al meglio, è sempre determinante. Nonostante abbia quasi 35 anni (li compirà venerdì, ndr) può ancora contare su una brillantezza fisica che gli permetterà di essere incisivo ancora per qualche anno, ne sono certo".
Su Insigne
"Quanto sarà difficile sostituirlo? Molto,non solo per il suo apporto in campo. È napoletano, gioca nella squadra della sua città e col tempo ho capito che vuol dire. Lorenzo vive tutto con uno spirito diverso che cerca di condividere con i compagni, si percepisce. Non basterà un calciatore normale, servirà un campione per non sentire la sua mancanza".
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