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FLORENCE, ITALY - NOVEMBER 12: Fabio Capello during the "Golden Bench" award at Centro Tecnico Federale di Coverciano on November 12, 2018 in Florence, Italy. (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)
Fabio Capello, ex calciatore, allenatore ed attualmente opinionista, ha rilasciato un'interessante intervista a Il Corriere della Sera in cui ha parlato delle principali vicende del calcio mondiale. Di seguito un estratto delle sue dichiarazioni.
Sul calciomercato
"Non c’è alcun dubbio sul fatto che il trasferimento di Neymar nel 2017 sia stato il big bang che ha fatto deflagrare i costi in sede di calciomercato. Da quel momento i prezzi si sono impennati: giocatori medi sono stati pagati come se fossero dei top. I club hanno fatto sempre più fatica a mantenere i conti in ordine e società, che fino ad allora erano abituate a fare la voce grossa nel mercato grazie al carisma della storia, alla fine si sono impantanate. Mi riferisco al Barcellona e al Real Madrid".
Sulla scelta di tagliarsi lo stipendio da parte di Piqué
"Leggo che dopo aver guadagnato un’infinità di quattrini a Barcellona si è ridotto lo stipendio. Qualcosa si muove, insomma. Purtroppo i veri padroni nel calcio sono i procuratori: i giocatori non hanno più senso di appartenenza, si affidano a loro completamente".
Sulla nuova tendenza dei calciatori di portare il contratto a scadenza
"Vengono avvicinati da altri club già un anno, un anno e mezzo prima che l’accordo scada con le lusinghe di uno stipendio più alto. In queste condizioni come puoi competere con Psg, City o Chelsea? Poi il problema è che le risorse derivanti dai trasferimenti non restano nel sistema, ma finiscono nelle tasche di giocatori e procuratori".
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