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rassegna

Caos AIA, tre arbitri delusi dalle rivelazioni: ma il designatore Rocchi non molla

Giovanni Montuori

Il retroscena sul caos nell'associazione arbitri

Continua il caos nell'AIA dopo le rivelazione del servizio de Le Iene. Il Corriere dello Sport ha rivelato alcuni retroscena legati la discorso fatto dal designatore Rocchi ai suoi arbitri.

Caos arbitri: la posizione di Rocchi

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"E allora, ecco il Rocchi in versione Al Pacino, nel ruolo dell'allenatore che motiva i suoi prima di una sfida decisiva per i play off: «Non molliamo un centimetro, io non mollo un centimetro, uno che sia uno da qui al 30 giugno. Non permetto a nessuno di infangare il lavoro nostro ma soprattutto non permetto a nessuno di infangare il lavoro vostro». Molti erano delusi. Carbone, Mazzoleni e Orsato su tutti: «Chi dissente senza mostrare la faccia non può essere un uomo e dunque, non può essere un arbitro»; «Siamo una squadra, non siamo un gruppo»; e una battuta «La Givova (lo sponsor dell'AIA) non darà più le felpe col cappuccio». La sostanza è che vorrebbero non arbitrare (o fare il VAR) più con questo o quello, perché la fiducia dopo quello che è successo è venuta meno. Rocchi ha sfoderato il Denzel Washington di Remeber the Titans, una storia vera di integrazione bianchi/neri ai tempi delle tensioni razziali in America: «Vi prego di guardare chi è accanto a voi come un fratello, anche se non lo è. Per me siete tutti innocenti, e se esiste il personaggio col cappuccio, verrà da me e dirà che ha fatto una cazzata. Possiamo andare avanti in un modo solo: mettiamo i coglioni tutti insieme. Andate in campo senza problemi, dritti e fate squadra. La nostra fiducia in voi è totale. Per fare una grande partita dovete essere in sei, non siete nessuno per giudicare»."



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