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Caniggia: “Maradona a Usa ’94 si sentì tradito, Diego resta sopra tutti”

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Le parole dell'ex calciatore al Corriere dello Sport

Domenico D'Ausilio

Claudio Caniggia, ex calciatore, ha rilasciato un'intervista ai microfoni del Corriere dello Sport soffermandosi su Diego Armando Maradona e l'Argentina di Messi.

Caniggia su Maradona

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"Dopo la squalifica per doping a Usa '94 era distrutto, ero riuscito a entrare nella sua camera per abbracciarlo. Poche, pochissime parole. Diego piangeva, anch’io piangevo. Si sentiva tradito, fisicamente era al top, a Boston si era allenato due volte al giorno. Aveva preso quel prodotto pensando che fossero vitamine. Per essere chiaro, Diego non aveva bisogno di drogarsi per giocare meglio. L’anno prima in Australia, per lo spareggio, io non c’ero, si era presentato dimagritissimo, lo seguiva Daniel, fisico da culturista. In precedenza si era parlato di uno specialista cinese, non ricordo bene".

Sull'Argentina di Messi

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"Leo in campo è impressionante. Ma ho sempre detto che Maradona e Pelé sono sopra tutti. Che la gente giochi ai confronti, è normale. È come LeBron-Kobe, Michael Jordan-Larry Bird. Sono curioso di vedere la reazione dei nostri col Messico. Non erano abituati a perdere e gli avversari ora li temono di meno. L’Arabia ha fatto quello che doveva. Quando incontravo una difesa alta e sempre in pressione io ci andavo a nozze. Menotti, dopo aver visto il Milan di Sacchi, tentò di introdurla all’Independiente, un fallimento. Sacchi aveva difensori forti, veloci: con gente come Tassotti, Baresi, Costacurta e Maldini ti potevi permettere tutto. Forse questa Argentina è stata sovrastimata".

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