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(Photo by Getty Images)
Francesco Calzona, CT della Slovacchia ed ex vice del Napoli, ha rilasciato un'intervista ai microfoni della Gazzetta dello Sport soffermandosi sul rapporto con Maurizio Sarri e Luciano Spalletti.
"Sarri? Lui era promotore finanziario, io rappresentante di caffè, la passione per il calcio era immensa, studiavo e coltivavo quest’ambizione. Con Maurizio parlavamo solo di calcio invece che di affari. Nel 1999 giocavo a Tegoleto in Eccellenza e proposi lui come tecnico, mi sembrava l’uomo giusto. Siamo rimasti in contatto. Nel 2007 l’ho seguito ad Avellino in B ma per problemi d’incompatibilità col club abbiamo lasciato dopo un mese. Ad Arezzo però l’anno prima c’era già una collaborazione ufficiosa, tutto era conseguenza del nostro rapporto. Nel 2021 con Spalletti? Lui voleva allargare lo staff, io avevo un ottimo rapporto col Napoli. È stata una bellissima avventura mi ha insegnato tanto come la gestione del gruppo, è il n.1 assoluto. Un anno di grande studio, è stato determinante per la mia crescita. Umanamente Sarri e Lucio hanno caratteri diversi, però si assomigliano tanto nella cultura del lavoro, nel rispetto dei collaboratori".
"Slovacchia? Chance presa al volo. Mi chiama Hamsik e fa da tramite, anche se lui è di poche parole, ma c’è gran stima reciproca. La Slovacchia era in difficoltà, in Nations in Lega C. L’opinione pubblica aveva dubbi su un “vice” come me ma io sono come un assistente del primario in ospedale. So fare. Ma avevo 3-4 infortuni così ho chiesto ad Hamsik di tornare e lui s’è sentito in dovere di farlo per la nazionale".
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