rassegna

Calzona, la gestione della rosa crea qualche perplessità: l’analisi è impietosa

Emanuela Castelli
Emanuela Castelli Giornalista 
L'esempio è Giovanni Simeone

Francesco Calzona ha ereditato una situazione molto complicata ma qualche perplessità la sta generando anche la sua gestione della rosa e quella - consequenziale - dei cambi. Ci sono giocatori, vedi Simeone, che non riescono più ad incidere e quasi mai la partita è cambiata grazie ai cambi.

Calzona, i cambi non apportano mai soluzioni

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Ne parla oggi il Corriere dello Sport, ecco quanto evidenziato dalla nostra redazione: "In questo finale di stagione c’è anche un altro aspetto che preoccupa. La rosa del Napoli non sembra essere tutta coinvolta in questo disperato tentativo di chiudere in bellezza. Si ha la sensazione che si sia creata una spaccatura psicologica fra i giocatori più impiegati e quelli che restano spesso in panchina. In tanti hanno un minutaggio ridottissimo e quando vengono chiamati in causa non riescono a incidere. Un esempio su tutti: Simeone. Entrando dalla panchina è stato uno degli assi nella manica nella stagione dello scudetto, adesso non ha lo spazio per farlo. In dieci partite ha giocato solo 67 minuti su 900, troppo pochi anche per uno specialista come lui. La gestione del gruppo ha penalizzato Calzona anche in partita, quasi mai i cambi sono stati una soluzione ai problemi. Ora restano sei partite e l’obbligo di fare il massimo per tutti quei tifosi che anche ieri hanno riempito il Maradona. Compreso Spalletti, nemmeno lui meritava una delusione così".



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