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(Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)
Ottavio Bianchi, ex allenatore di Napoli e Roma, ha rilasciato un'intervista ai microfoni della Gazzetta dello Sport, soffermandosi sul match fra le due compagini in programma domenica sera alle 20.45 all'Olimpico. A Napoli ci ha giocato e allenato, passandoci oltre dieci anni della vita. A Roma, invece, si è fermato solo due stagioni.
"Chi vincerà? Difficile dirlo. Questo Napoli è la squadra per eccellenza in Italia, basta vedere le partite con Ajax e Liverpool. Sta facendo bene in ogni senso: gioco, collettivo, individualità. Sprigiona entusiasmo, mi sembra non abbia difetti o punti deboli: tanti sbocchi offensivi e solidità difensiva. In più non vedo giocatori tristi, neanche in panchina, chi entra anche solo per 15 minuti dà tutto. E nell’epoca dei cinque cambi questo fa la differenza".
"Una gran bella intuizione, nessuno conosceva questo ragazzo dal nome impronunciabile ma che gioca divinamente. Il Napoli è stato bravo, ha visto lungo".
"E chi metti hai sempre qualcosa indietro di buono. Con Osimhen attacchi più la profondità, anche per sfruttare la sua falcata. Mentre Raspadori è uno degli italiani più interessanti in assoluto. Se gioca lui devi giocare un po’ come il Barça di Messi, Xavi e Iniesta, con quel palleggio volto a stancare gli avversari e poi a colpirli, soprattutto perché sono tutti piccoletti: lui, Politano e Lozano. E anche con Simeone è un altro sistema ancora. Questa è la ricchezza del Napoli".
"Mi viene tristezza a pensarci. Nella mente lo vedo sempre sgambettare, fare anche dieci gol con la mano pur di vincere le partitine. A volte restavo a bocca aperta davanti al suo talento e lo applaudivo, sperando che nessuno mi vedesse...".
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