Quel difensore, con la numero sei sulle spalle, era destinato ad entrare nel guinnes dei primati. In quella sua prima stagione all'ombra del Vesuvio (era stato acquistato da Ferlaino dal Lecce per due miliardi del vecchio conio), infatti, segnò due gol da... record. Prima della rete che valse lo scudetto, Baroni timbrò il cartellino anche contro il Bologna, realizzando la rete numero 3mila della storia del Napoli. Un predestinato, insomma, che una volta appesi gli scarpini al chiodo ha dimostrato di essere allenatore capace e preparato che ha fatto tanta gavetta partendo dalla serie C, intervallata dalla guida delle giovanili del Siena e della Juventus (con cui ha vinto un torneo di Viareggio ed una coppa Italia Primavera) fino a scalare posizioni e categorie. Fino ad approdare in massima serie. Ma sempre alla guida delle «piccole». Sempre con l'obiettivo - spesso raggiunto - salvezza. Ultimo in ordine di tempo il «miracolo» sportivo realizzato lo scorso anno al Verona con un club in piena crisi economico-societaria e con una squadra che gli fu rivoltata come un calzino (per fare cassa) nel mercato di gennaio. Nonostante tutto, Baroni riuscì nella missione impossibile.
Quell'impresa non poteva passare inosservata e finalmente, il 61enne tecnico fiorentino, ha avuto la sua prima vera occasione con un club di fascia medio alta. Claudio Lotito lo ha portato nella capitale alla guida della Lazio, affidandogli un compito comunque delicato visto il clima di scetticismo che si respirava a inizio stagione sia per un mercato che non entusiasmava la piazza, sia per la guida tecnica che non convinceva del tutto i tifosi biancocelesti. Baroni è stato capace di smentire tutti nel giro di pochissimo tempo. E lo ha fatto con un bel gioco misto a tanti buoni risultati che hanno proiettato un po' a sorpresa la Lazio nel gotha delle squadre di vertice in campionato e in Europa League. E da giovedì scorso anche in coppa Italia con i quarti di finale conquistati ai danni proprio del Napoli di Conte (che per due anni ha seguito da vicino studiando il suo credo) con un secco 3-1 all'Olimpico".
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