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(Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)
L'edizione odierna del Corriere dello Sport racconta la mattinata a pranzo alle pendici del Vesuvio fra Gattuso, la squadra e tutto lo staff del Napoli. Il quotidiano rivela il motivo per cui Tiemoué Bakayoko abbia pagato il pranzo a tutti i commensali.
Il campionato e la Coppa Italia hanno intasato il calendario e per ventiquattro ore Gattuso ha ordinato di far finta di niente. Castel Volturno chiuso ai calciatori, allenamento cancellato, per tirare un po’ il fiato e pranzo distensivo, con tanto di distanziamento sociale ovviamente, per sorridere, alleggerire la tensione e smaltire anche le tossine. Tanto avrebbe pagato Bakayoko, «vittima» di qualche multa per quegli impercettibili ritardi che fanno cassa e anche sfottò. Quanto basta per invitarsi ad Ercolano, alla Masseria Guida, dove il Napoli è spesso cliente, individualmente, non in gruppo. Stavolta, tutti invitati, giocatori, staff tecnico, medico, massaggiatori, ufficio stampa. E divagazioni in linea con il principio generale, «depurarsi» dallo stress da prestazione. E al ristorante, bisogna lasciare il broncio fuori dalla porta, evitando di ritrovarselo tra i piatti del giorno. Però, in quel vortice di chiacchiere, ogni tanto c’è finita anche qualche domanda, inevitabile, che un calciatore può porsi, dopo una gara un po’ strana. La vittoria sull’Empoli è servita per guadagnarsi il passaggio ai quarti di finale, quindi per tenersi aperto un altro obiettivo. Poi darsi la possibilità anche di leggere nella propria grafia qualche scarabocchio che già si è intravisto. Ripetutamente, con l’Udinese, con lo Spezia, recentemente o anche più in là, in queste ultime sei giornate in cui ci sono state tre sconfitte dolorose, ognuna a modo suo, per Gattuso.
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