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rassegna

Bagni: “Non si vede ancora la mano di Garcia, a Kvaratskhelia basterà una cosa”

Domenico D'Ausilio
Domenico D'Ausilio Vice caporedattore 

L'ex centrocampista azzurro ha rilasciato un'intervista alla Gazzetta dello Sport

La sconfitta con la Lazio ha smorzato l’euforia di agosto. Le nomination di Kvaratskhelia e Osimhen per il Pallone d’Oro ricordano però al Napoli che dispone di infinito talento e che quindi deve puntare al massimo. Lo ribadisce anche Salvatore Bagni in un'intervista ai microfoni della Gazzetta dello Sport.

Bagni sul Napoli di Garcia e Kvaratskhelia

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"Gli azzurri sono ancora favoriti, poi ci sono Inter e Milan. La Juve è troppo indietro. Considerazione su Osimhen e Kvara? È innegabile che l’abbiano meritata. Non è facile trovare altri calciatori a questi livelli, anche se Osimhen è stato leggermente più continuo del compagno nella passata stagione. Quanto valgono? Tantissimo. Osimhen è un centravanti raro, a parte Haaland e Lewandowski non ne vedo molti così. Spero che resti al Napoli, ma non mi sorprenderei se andasse in un top club europeo. Diciamo tra i 130 e i 150 milioni. Kvaratskhelia è sfrontato, ha la leggerezza della gioventù ma si mette a disposizione della squadra. Se continua così, siamo sui 100 milioni. E credo che nessuno dei due andrà in Arabia. Rinnovi? Il Napoli alla fine deciderà di gratificarli: sarebbe giusto.

Nelle prime due partite la qualità ha fatto la differenza, contro la Lazio invece non mi è piaciuto. Ha perso le distanze, si è fatto attaccare in campo aperto, è stato frettoloso, ha ragionato poco. Nella ripresa, il livello è calato troppo, ma bisogna cogliere questi spunti di riflessione e lavorarci. Kvaratskhelia senza gol da sei mesi? Non sempre c’è una spiegazione. Quando si segna di meno, la porta diventa più piccola, ma non sarà un problema. Gli basterà una prodezza e tornerà ad essere continuo. Differenze tra il Napoli di Garcia e quello di Spalletti? Non sono ancora paragonabili, a Rudi serve altro tempo. Io cercherei di cambiare il meno possibili gli equilibri preesistenti, mentre ci sono delle differenze in campo come la funzione di Lobotka e la posizione di Zielinski. Ma lo scudetto passa per cose più importanti di queste e lo sa bene anche lui".



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