Salvatore Carmando, storico massaggiatore del Napoli, ha rilasciato un'intervista ai microfoni del Corriere dello Sport, soffermandosi sul famoso episodio della monetina da cento lire che colpì Alemao a Bergamo. Quel gesto dagli spalti costò la sconfitta a tavolino all'Atalanta contro gli azzurri, lanciati verso il secondo scudetto nel 1990.
rassegna
Atalanta-Napoli, Carmando: “Monetina Alemao? L’unica verità è la mia”
Salvatore Carmando ha parlato al Corriere dello Sport, soffermandosi sull'episodio della monetina da cento lire che colpì Alemao a Bergamo
Atalanta-Napoli, Carmando sulla monetina che colpì Alemao
"La storia la conosco bene, diventa un classico ogni volta che il Napoli gioca in casa dell’Atalanta. Non si parla d’altro e non si parla che di me: facciamoci una risata, avrebbe detto l’immenso Totò. Però io non ho nulla da aggiungere, né devo difendermi: la vicenda è semplice nella sua dinamica, tra l’altro parlano le immagini, i referti medici. Siamo persone serie, se permettete, lo dice la storia personale. Che però di arricchisce sempre di nuove interpretazioni. E nessuno che invece ricordi la classifica finale: Napoli 51 punti, Milan 49. Dunque, scudetto a prescindere, se non sbaglio. Ma c’è qualcuno a cui piace alimentare questa leggenda".
Sulla famosa frase: "Statte ‘n terra"
"Basterebbero le foto per rendersi conto della differenza tra me e Ricardo. Io sono sempre stato piccolo, lui assai più alto di me. E se non si fosse abbassato, avrei dovuto prendere uno sgabello. Poi che si voglia fare un po’ di teatro, ancora adesso, procedano pure. Ma io ne farei volentieri a meno. Però conosco un pochino il calcio, per esserci stato dentro una cinquantina di anni circa, e so anche come va la vita. La prendo con filosofia, lascio che siano gli altri a dire: la verità non è una monetina, ha una sola faccia, e quella è la mia".
© RIPRODUZIONE RISERVATA