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Coronavirus, Ascierto: “Il vaccino napoletano pronto per l’estate, c’è un unico modo per evitare il lockdown”
Il professor Paolo Ascierto, ricercatore e oncologo dell'Istituto per i tumori «Pascale» di Napoli, a Il Mattino ha rilasciato una lunga intervista, nel corso della quale ha commentato il divenire del coronavirus e le novità sul vaccino:
"Ci stiamo lavorando dall'inizio della pandemia, su sollecitazione della ditta farmaceutica Takis con cui collaboro da tempo per la messa a punto di un vaccino con neoantigeni. A marzo, abbiamo avviato lo studio sul vaccino anti-covid che verrà sperimentato nella fase uno, oltre che al Pascale, anche allo Spallanzani di Roma e all'Università Bicocca di Milano. Abbiamo terminato la sperimentazione sugli animali e iniziamo la fase uno sui pazienti. Ne verranno selezionati un centinaio, con schede sul trattamento e i dosaggi.
Dopo tre mesi, potremo esaminare le risposte sugli effetti collaterali e i dosaggi. Poi partirà la seconda fase. Si tratta di un'ulteriore sperimentazione su altri cento pazienti, per verificare tossicità e dosaggi. Anche questa fase dura tre mesi per arrivare alla terza e ultima fase. Quando partirebbe? Non prima di giugno e luglio del prossimo anno, sempre se tutto procederà bene e se tutte le sperimentazioni avranno fornito risposte positive, come ne abbiamo ricevute dalla sperimentazioni sugli animali".
"Il lockdown è la soluzione estrema, che abbiamo già sperimentato con successo in primavera. La soluzione che, in maniera drastica, ha scelto la Cina con ottimi risultati. Sappiamo che, dal punto di vista economico-sociale, non ce lo possiamo permettere. Se però non si arresta la crescita dei contagi e se non c'è uno scatto di responsabilità collettivo, la strada del lockdwon diventa obbligata. Senso di responsabilità di tutti, nell'evitare assembramenti, limitare le uscite, utilizzare le mascherine e le precauzioni igieniche. Se non si capisce che così si limitano i contagi, la strada segnata è il lockdown con tutte le implicazioni che sappiamo. Come e con quali limiti non spetta a me dirlo".
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