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Diego Maradona Peter Shilton 'Mano de Dios' (Photo by Allsport/Getty Images)
La carriera di Ali Bennacer, ex podista e arbitro di calcio tunisino, è prevalentemente nota nel mondo per la sua direzione dello storico match dei quarti di finale dei Mondiali del 1986 tra Inghilterra e Argentina a Città del Messico, quando Diego Armando Maradona si incoronò a livello planetario con una leggendaria doppietta. Bennacer fu protagonista per non aver visto la Mano de Dios. Eppure, tre mesi prima accadde un episodio che mise in pericolo la sua presenza al Mondiale messicano e lo racconta ai microfoni de Il Mattino.
Bennacer, come fu designato lei per Inghilterra-Argentina?
"La Fifa voleva che l'arbitro di quel match fosse il più neutrale possibile e io ero l'unico africano rimasto".
Quel 22 giugno faceva molto caldo a Città del Messico...
"Ma io ero abituato. Ero stato atleta di fondo e mezzofondo e durante la preparazione del Mondiale ero stato tra gli arbitri con più resistenza. Per me arbitrare quella partita fu facile".
La Mano de Dios, tuttavia, lei non riuscì a vederla.
"Ero lontano dall'azione e non doveva toccare a me decidere. Il più vicino era il guardalinee bulgaro Dotchev, che quando fu consultato mi disse di non aver visto niente. In realtà io mi ero attenuto alle regole imposte dal capo degli arbitri, tale Walton, che per ironia della sorte era inglese. Prima del Mondiale ci disse che il più vicino all'azione avrebbe deciso. E Dotchev mi disse di non aver visto Maradona colpire con la mano. A fine partita, infatti, gli inglesi dissero che io ero stato perfetto, ma che il guardalinee andava sgozzato...".
Poi, cinque minuti dopo, arrivò il capolavoro. Il gol più bello di tutti i Mondiali.
"Quando vidi Maradona partire in cavalcata misi in bocca il fischietto, perché pensavo che lo avrebbero falciato per evitare che andasse in rete. Iniziai a correre insieme a lui per non stare troppo lontano dall'azione e fui sul punto di fischiare fallo in due o tre occasioni, ma Diego era più veloce di tutti. Fu un'opera maestra di un genio del calcio".
Quale ricordo conserva di quella partita?
"Avere presenziato in modo neutrale alla più spettacolare esibizione calcistica di sempre, con il più grande calciatore della storia".
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