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Il Napoli ha bisogno della scossa e Carlo Ancelotti, ieri, ha deciso di portare tutta la squadra in ritiro per ricompattare gli intenti e gli obiettivi. Lo ha fatto per far tornare il Napoli alla vittoria, non sporadica, e per ritrovare serenità. L'edizione odierna di Repubblica ha commentato quanto successo ieri a Castel Volturno.
"La clausura comincerà domani e per il momento ha una durata indeterminata, visto che Insigne e compagni partiranno direttamente venerdì per Udine e al rientro dall’anticipo di sabato in Friuli avranno solo una nottata di libertà, domenica. Poi di nuovo tutti in sede, per preparare nel migliore dei modi la sfida con il Genk di martedì al San Paolo. Ancelotti non farà sconti, insomma. Ma questa volta nessuno s’è ribellato, nonostante il silenzioso dissenso di una parte del gruppo, infastidito dall'idea di dare ragione a distanza di un mese a De Laurentiis".
"Non voglio sentire ragioni o proteste: da mercoledì andremo tutti in ritiro". La crisi sta precipitando e questa volta nessuno ha avuto la faccia tosta per opporsi al provvedimento, a differenza di quanto era accaduto il 5 novembre, quando il gruppo si era ribellato in maniera compatta alla clausura imposta da De Laurentiis. Ma Insigne e compagni sono riusciti a mostrare i muscoli solo fuori dal campo, da allora: mettendo tanta determinazione nell'assurdo braccio di ferro con il loro presidente e decisamente meno nei confronti degli avversari nelle gare di campionato. Ieri mattina il secondo atto: giorno di vacanza annullato e tutti sotto processo. "Io mi prendo le mie responsabilità, ma anche voi dovrete prendervi le vostre. Un black-out tanto lungo è ingiustificabile", ha infatti alzato come non mai la voce l’allenatore, annunciando agli azzurri la sua decisione di portarli subito in ritiro.
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