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Il Napoli sta cercando di ritrovarsi e di ritrovare la strada giusta per non far diventare la stagione completamente fallilmentare. Carlo Ancelotti, dopo il ritiro, proverà a cambiare le carte in gioco per dare una scossa definitiva. L'edizione odierna de Il Corriere dello Sport ha analizzato il momento del Napoli e le nuove, possibili, scelte di Ancelotti.
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"Non punterà più sul talento puro, non è stato ripagato da queste scelte e quindi cambierà. Per risollevare la situazione in campo andrà chi ha un'anima, chi dimostrerà di averne una. A quel punto si traccerà la strada. Il 4-3-3 forse non è il modulo giusto, non c'è un regista bravo a far girare la squadra ma si proverà ancora, dopo la sconfitta con il Bologna, magari adattando Elmas in quel ruolo. I pilastri, intanto, perdono terreno. Callejon è già scivolato ai margini della squadra, Mertens non è più inamovibile, entrambi nel cast dei precari. Ormai nessuno è intoccabile. E il pericolo che la stagione sia fallimentare, Ancelotti ha scelto di affrontarlo a modo suo: il Napoli, da Udine in poi, dovrà avere gli occhi della tigre. Che sia 4-3-3 o 4-4-2 non importa, il risultato dovrà essere uno e uno solo: ormai sono dettagli marginali. Adesso è una questione di cuore".
“E’ il momento della resa dei conti. Carlo Ancelotti l’ha detto, a brutto muso, ai suoi calciatori. da domani sera, tutti in ritiro, senza se e senza ma. Un provvedimento, quello adottato dall’allenatore, che non ha ammesso repliche. Stavolta la decisione è stata sua e, volenti o nolenti, l’hanno dovuta accettare. Il malcontento s’è generato in men che non si dica e più di qualche calciatore s’è detto non d’accordo con la scelta del tecnico di andare in ritiro, perché non la ritengono necessaria per rimettere a posto le cose. Il gruppetto è quello solito, formato dagli stessi elementi che il 5 novembre scorso guidarono la squadra alla disobbendienza, a non rispettare l’ordine di Aurelio De Laurentiis che l’avrebbe voluta in ritiro. Il tentativo dei ribelli è stato respinto, in ogni modo, senza possibilità di replica. Nulla hanno potuto i calciatori davanti alla determinazione del tecnico”.
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