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Il Napoli crolla di nuovo al San Paolo, ma questa era la prima di Gattuso e Ancelotti non c'entra nulla. La difficoltà c'è, si avverte. Sia dal punto di vista tattico che mentale, gli azzurri non sanno come uscire dalla crisi. La Gazzetta dello Sport ha evidenziato il momento.
Bravo il Parma. E il Napoli non può parlare di sfortuna, come sostiene un onesto Gattuso, che forse sperava di trovare una matassa meno complicata da sbrogliare. Ma i mali di questo Napoli vengono da lontano e il capro espiatorio Ancelotti non era il rimedio. Per l’Europa ripassare. Non è proprio il campionato giusto
Gli azzurri partono motivati, caricati a pallettoni. Peccato che la carica non corrisponda alla concentrazione: errori elementari, poi il gol avversario. Il Napoli fa intravedere sprazzi delle idee di gioco di Gattuso, ma la tensione è alta e la paura aumenta. Ora la squadra ha davvero paura di non riuscire a risalire la china. Già era complicato pensare a un recupero di 8 punti sulla quarta, ora il distacco può aumentare fino a 11. Il campionato è sempre più in salita e la pausa invernale potrebbe essere un toccasana per ritornare in sé e magari intervenire sul mercato. Perché questa squadra soffre maledettamente la fase difensiva: mentalmente e tatticamente manca equilibrio. Gattuso lo sa bene, ma ora pensa soltanto al match contro il Sassuolo con la speranza di tornare a casa con una vittoria che manca dal 19 ottobre in campionato. Il San Paolo fischia, la squadra torna a Castelvolturno a testa bassa.
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