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Il Napoli rientra in campionato e riflette sulla partita da disputare su un campo ostico come quello di Ferrara. Ancelotti però sa di poter contare su un gruppo ben solido. Il Mattino ha provato a spiegare questo aspetto.
Uno dei motivi per i quali Aurelio De Laurentiis decise di affidare il Napoli del dopo-Sarri a Carlo Ancelotti era quello di creare un gruppo. Un gruppo capace di andare anche al di là del gap tecnico che la squadra avrebbe inevitabilmente avuto rispetto alle big italiane ed europee. Dopo più di un anno dall'inizio del mandato, Carletto ha già dimostrato di essere esattamente l'uomo giusto per questo tipo di missione. In primo luogo per la grande capacità di ruotare tutti gli uomini della rosa, ma anche per l'abilità non comune di affrontare le situazioni più difficili all'interno dello spogliatoio da leader calmo.
Fa specie proprio il caso Insigne: attriti su attriti, ma alla fine Lorenzo è corso ad abbracciare proprio Carletto. Una storia incredibilmente romantica.
E allora dopo i musi lunghi del passato, anche le ultime presenze da punta centrale e non più da esterno, sono state digerite da Insigne con il sorriso, e soprattutto con il gol. Quello di mercoledì a Salisburgo, seguito dalla lunga corsa per abbracciare Ancelotti
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